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L’abete bianco è presente in tutta Italia tranne che in Puglia, tra 400 e 1800 metri sul livello del mare, sugli Appennini (dove forma le cosiddette abetine e di solito è stato introdotto dall’uomo) e le Alpi soprattutto quelle orientali e di solito sempre sui versanti meridionali. Si associa frequentemente con Abete rosso, Faggio e Larice. Vegeta sia su terreni a silicati che su terreni a carbonati, con qualunque pH, ma comunque freschi e profondi. Ha assoluta necessità di una certa umidità sia atmosferica che edafica. Non sopporta inverni troppo caldi e resiste bene fino a -25°C, di contro però viene danneggiato molto dalle gelate tardive. L’aridità estiva è uno dei suoi fattori limitanti.
La propagazione avviene per seme tenendo conto che in autunno la percentuale di germinazione non è altissima dato che le alte temperature la inibiscono e quelle basse la stimolano, oppure per talea di ramo giovane. Per conservare i semi di Abete bianco bisogna porli in contenitore ermetico previa disidratazione del 5-10% e mantenerli tra 0-5°C per non più di 5 anni (altrimenti bisogna conservarli a -15 o -18°C). La semina in ogni caso deve avvenire in autunno con pacciamatura o in primavera previa vernalizzazione di circa 3-4 settimane. La pianta raggiunge 4-6 cm nel giro di 4 ani circa e in fase giovanile non ha problemi a tollerare un certo ombreggiamento. Va tenuto in conto che le piante che crescono troppo in fretta allungandosi molto in fase vegetativa (in caso di estati molto lunghe tipiche di aree non idonee alla vita dell’Abete bianco, per esempio) invecchiano precocemente. Inoltre è importante ricordare che le piante sottoposte a stress idrici e inquinamento vanno soggette alla moria dell’abete che porta prima a ingiallimenti diffusi tra gli aghi, poi alla formazione precoce della morfologia a nido di cicogna e infine alla morte. Quindi questa pianta peraltro molto bella è adatta solo a aree ampie in climi idonei, come specie isolata o in gruppi, magari associata a rododendri, Faggi o Larici.
Tra i parassiti dell’Abete bianco ricordiamo gli afidi, i coleotteri scotilidi, e il lepidottero Tortrix murinana. Tra le malattie ricordiamo la ruggine causata da Pucciniastrum epilobii, e le necrosi fogliari causate da Herpotrichia parasitica.
Il legno di Abete bianco non contiene canali resiniferi. Viene usato per produrre cellulosa, arredi da interni e da esterni anche se non è molto resistente agli agenti atmosferici.
Anche se non viene considerata una vera e propria varietà di Abete bianco, l’Abies alba proveniente dalla Calabria cresce più velocemente, ha efficienza foto sintetica maggiore e resistenza all’aridità e alla moria di abeti superiore rispetto agli abeti bianchi presenti nel resto della Penisola. Altre varietà disponibili hanno portamento nano, piangente o a ventaglio (“Flabellata”).
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