Spino di Giuda

Generalità

Lo spino di Giuda (Gleditsia triacanthos) appartiene alla famiglia delle Leguminosae ed è originaria del Nord America. Vegeta sia come albero che come arbusto cespitoso e arriva al massimo a 150 anni d’età. In forma arborea e in ambienti favorevoli può raggiungere i 30 m d’altezza, anche se di solito si ferma sui 10-15 m anche a causa delle potature. Ha chioma globosa e espansa con rami spesso disordinati e tortuosi e foglie caduche pennate e bipennate sulla stessa pianta, costituite da foglioline lunghe 3 cm circa, a margine intero o lievemente crenato, di color verde lucido, che diventano gialle in autunno. Il tronco dritto ha corteccia grigio-bruno inizialmente liscia e poi sempre più solcata, e lunghe spine ramificate o semplici lunghe da 3 a 20 cm, verdi inizialmente poi di colore rossastro. Le spine sono presenti anche sui rametti. I fiori poco appariscenti ma profumati che compaiono a maggio possono essere sia ermafroditi che unisessuali e sono riuniti in infiorescenze. Le infiorescenze maschili sono lunghe 4-7 cm con fiori giallastri, quelle femminili sono più piccole. I fiori ermafroditi sono riuniti in grappoli penduli di colore verde-giallastro lunghi 8-10 cm. I legumi semilegnosi contenenti numerosi semi scuri sono lunghi fino a 40 cm, bruno-rossastri, e maturano nel mese di ottobre. Inizialmente sono di colore verde e hanno la polpa commestibile pastosa e dolce, da cui il nome inglese della pianta, detta Honey locust (traducibile più o meno come robinia dolce). I nativi americani si cibavano di questi frutti, dalla cui fermentazione si ricava un tipo di birra, mentre oggi vengono per lo più utilizzati dai permacultori come foraggio proteico. In natura la diffusione dei semi avviene grazie agli erbivori che mangiano i baccelli e disperdono i semi con le feci. Il transito all’interno dell’apparato digerente di questi animali riesce a intaccare il duro rivestimento dei semi, rendendo più facile la loro germinazione. L’abilità della Gleditsia triacanthos di fissare l’azoto è controversa, perché non ha noduli radicali con batteri simbionti, eppure come altre piante che fissano l’azoto cresce molto bene su suoli poveri, le foglie cadute dalla pianta sono più ricche in azoto di quelle di altre latifoglie non fissatrici, e di conseguenza è stato ipotizzato che la fissazione avvenga in strutture diverse dai classici noduli e con meccanismi ancora sconosciuti.
Gleditsia triacanthos

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Clima e terreno

Fronda Gleditsia triacanthos Lo Spino di Giuda si adatta a terreni calcarei, molto poveri e sabbiosi, ma ama quelli sciolti e ben drenati. Tollera il vento, la salsedine, la siccità e l’inquinamento atmosferico. Preferisce un’esposizione in pieno sole, ma non ha problemi anche in mezzombra. Il suo areale di distribuzione va da 0 a 500 metri sul livello del mare. In Italia si è naturalizzato in tutto il Nord e nelle Marche, oltre a Lazio, Molise e Puglia. Pianta a crescita rapida e relativamente longeva, (100-150 anni), si adatta a molti ambienti e tollera il freddo, la salsedine e l'inquinamento.

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Impianto

La moltiplicazione della Gleditsia t. avviene per seme, dato che la pianta ne produce moltissimi e che l’accrescimento è molto rapido, oppure per talea semilegnosa in primavera. Anche se è una pianta molto tollerante al freddo l’impianto va fatto in primavera per far accrescere e acclimatare l’esemplare prima dell’arrivo dell’inverno.


Tecniche di coltivazione

La resistenza alle avversità ambientali fa della Gleditsia t. una pianta ideale per alberature stradali anche nelle zone marittime. Data la velocità di accrescimento le sue cultivar inermi (senza spine) sono l’ideale per nuovi parchi o giardini anche privati, laddove sia necessario ottenere in fretta aree ombreggiate. Può essere coltivata in grandi contenitori su terrazzi anche perché non teme i rinvasi e i trapianti. Di solito si concima con stallatico maturo.


Parassiti

Il parassita principale della Gleditsia t. è la Homadaula anisocentra, una falena che ne rovina le foglie, ma non si hanno notizie della sua presenza in Italia (il lepidottero è originario della Cina e da lì si è diffuso in America nel 1940). Acari, galle e cancro possono deturparla. Per quanto riguarda la Cecidomia dell'acacia spinosa (Dasyneura gleditchiae), la sua infestazione si manifesta con caratteristiche galle rossastre sulle foglie. E’ interessante notare che la Gleditsia viene coltivata negli uliveti biologici della Puglia proprio per attirare l’antagonista entomofago della Dasyneura, cioè l’Eupelmus urozonus, che parassitizza sia la cecidomia che la mosca dell’ulivo, soprattutto in estate e autunno.


Caratteristiche del legno

Il legno della Gleditsia t. è di elevata qualità e marcisce molto lentamente (ragion per cui in Nord America viene usato per le traverse ferroviarie o per i pali). Esiste un mercato di nicchia per mobilio prodotto con il suo legno. In passato le spine dell’albero venivano usate come chiodi.


Spino di Giuda: Varietà

Esistono varietà prive di spine della pianta dette Gleditsia triacanthos inermis, derivate da alberi spontanei presenti in natura. Ricordiamo inoltre Gleditsia triacanthos “Ruby Lace”, molto ornamentale con le foglie giovani color rosso rubino che contrastano piacevolmente con quelle più vecchie color verde-bronzo. La Gleditsia triacanthos “Sunburst” ha le foglie giallo intenso in primavera che virano al verde in estate.



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