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I fiori sono ermafroditi ed aggregati in capolini biancastri tondeggianti i quali si riuniscono a loro volta in infiorescenze a corimbo localizzate alla sommità dei rami. Da ogni corimbo si dipartono numerosi stami lunghi 2-3 cm, di colore bianco-rosato alla base e rosso all’apice, che assomigliano a dei sottili fili di seta. La fioritura si protrae durante l’estate a partire da giugno, l’impollinazione è prevalentemente entomofila operata da api e farfalle, però i fiori possono attirare anche uccelli come i colibrì. I frutti sono dei legumi marroni lunghi fino a 20 cm e larghi 2 cm, in inverno rimangono attaccati ai rami; internamente ai legumi sono racchiusi i semi.
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L’acacia di Costantinopoli preferisce i climi temperati caldi, però è in grado di adattarsi anche ai climi temperati in quanto sopporta temperature di alcuni gradi al di sotto dello zero, va tenuto conto che periodi di freddo prolungato possono condurre la pianta alla morte. Le esposizioni migliori sono gli ambienti completamente soleggiati, meglio se riparati dai venti freddi; tollera i venti salini. In fatto di terreno la giaggia arborea è piuttosto adattabile, però predilige i suoli sciolti, freschi, fertili, ben drenati e con un buon contenuto di sostanza organica, vegeta bene sui terreni asciutti e calcarei mentre rifugge quelli compatti in quanto risultano soggetti ai ristagni idrici. Questa specie è originaria dell’Asia, è stata introdotta in Europa, specialmente nel bacino del Mediterraneo, nel 1700, nel nostro Paese è diffusa prevalentemente nelle regioni centro-settentrionali.
Le varietà di acacia di Costantinopoli si distinguono tra loro in base al portamento, alla dimensione della pianta ed al colore degli stami fioriferi. La varietà “julibrissin” ha un portamento espanso con una chioma ombrelliforme ed un tronco eretto, mentre Albizia julibrissin var. mollis assume un portamento arbustivo in quanto ci sono numerose ramificazioni alla base della pianta ed, inoltre, ha un’altezza inferiore. La varietà “rosea” è un albero di modeste dimensioni, alto al massimo 7 m, caratterizzato da stami fioriferi completamente rosa e, essendo originaria del nord della Cina e della Corea, da una maggiore resistenza al freddo rispetto alle altre, infatti sopporta valori termici fino a – 20 °C. Altre cultivar sono Pendula, caratterizzata da un portamento pendulo e Summer Chocolate, provvista di foglie rosse che divengono bronzate con l’invecchiamento della pianta e di fiori di color rosa pallido.
La giaggia arborea viene coltivata a scopo ornamentale grazie al bell’aspetto di foglie e fiori nei giardini famigliari, nei parchi urbani e per costituire alberature stradali in quanto non risulta suscettibile all’inquinamento. L’acacia di Costantinopoli si moltiplica per seme e per talea, in primavera i semi vengono liberati nell’ambiente circostante e germinano piuttosto rapidamente.
L’impianto avviene durante la stagione primaverile. Con la potatura ci si limita all’eliminazione delle parti secche o danneggiate. La concimazione si esegue durante all’impianto apportando del letame maturo, negli anni seguenti, qualora fosse necessario, si distribuisce del concime complesso a lenta cessione alla ripresa vegetativa. Le irrigazioni sono necessarie nel caso di piante giovani messe a dimora da poco, man mano diventano adulte le esigenze idriche diminuiscono, però bisogna intervenire in caso di siccità estiva prolungata.L’acacia di Costantinopoli è una pianta abbastanza soggetta agli attacchi dei parassiti, tra i funghi si ricordano i marciumi radicali, che si instaurano in condizioni di ristagni idrici prolungati, mentre gli insetti dannosi sono gli afidi, le cocciniglie e la psilla dell’albizia. Quest’ultimo insetto è sicuramente il più pericoloso, le neanidi si alimentano sulle foglie e sui germogli secernendo la melata su di essi, ciò favorisce l’instaurarsi della fumaggine e col passare del tempo le piante presentano defogliazioni e disseccamenti. In Italia questo parassita è presente da dieci anni, per cui, a causa dell’assenza di predatori naturali, al momento bisogna intervenire con degli insetticidi alla comparsa dei primi sintomi.
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