Nel corso dei secoli l’uomo ha trovato tantissimi metodi con cui “prendere” ciò che la natura poteva concedere; dipende molto sia da ciò che si vuole ottenere e sia dal materia di base, ed alcuni esempi potrebbero essere la carbonella per le nostre braci, il cui start si ha con del legno ed il cui finish è comunque un materiale solido, solo che ha determinate qualità chimico-fisiche tali da permettere una combustione come noi la desideriamo. Quando si tratta di prodotti che l’uomo deve assumere (sia come medicinale vero e proprio e sia come toccasana per la salute) e che sono derivati dal mondo vegetale, una delle forme più comuni è in assoluto l’olio essenziale. Esso è un estratto vegetale che assume molto spesso le sembianze di un olio per via del contenuto in cellulosa, lignina ed altre sostanze che quasi tutte le piante possiedono. In effetti gli oli essenziali sono oli in tutto e per tutto, ovvero hanno una densità abbastanza elevata (non elevatissima perché il mercurio è quasi imbattibile per esempio, però hanno peso specifico superiore dell’acqua) e delle colorazioni limpide ma non chiare, che vanno dal giallo al rosso, passando anche per il verde.
Il lino è una pianta molto famosa per via della fibra tessile che si ottiene facilmente da essa; la qualità più diffusa (il “linus usitatissimus”) era già nota agli Egizi, ai Fenici ed ad altri popoli antichi, che avevano imparato come coltivare e far rendere al massimo questa pianta annuale che in naura cresce spontaneamente. La fibre che se ne deriva è considerata di altissima qualità ed è molto ricercata; ma la pianta di lino si è scoperto avere altre qualità, come per esempio quelle contenute nell’olio derivato dai suoi semi: l’olio di semi di lino è un vero concentrato di proteine, lipidi “buoni” ed altre sostanze (come gli acidi omega 3) che aiutano il corpo umano a funzionare meglio ed a preservare le proprie funzionalità a lungo. Soprattutto se consideriamo che importanti sostanze nutritive come gli omega 3, gli omega 6 e la vitamina F (tutte e tre contenute nell’olio di semi di lino) non sono né producibile né sintetizzabili dal corpo umano, capiamo che è davvero importante conoscere alimenti e sostanze in generale che le contengono. C’è da precisare che soprattutto gli omega 3 sono presenti anche nell’olio di pesce, che anzi ne possiede in quantità maggiore, ma trovarle nell’olio di lino è positivo perché amplia la fascia di alimenti con tali caratteristiche positive, in modo da poter variare l'alimentazione (cosa importantissima) senza perdere alcun beneficio.
Il consumo dell’olio di semi di lino può avvenire in più modi, a seconda della forma con cui viene venduto; diciamo che nella maggior parte dei casi si trovano due forme, ovvero l’olio e le compresse. In entrambi i casi bisogna attentamente leggere le istruzioni riportate sulla confezione, perché non si può dire un quantitativo valido per tutti dato che ogni prodotto ha la propria densità ed il proprio contenuto specifico. La cosa importante è che l’olio di semi di lino è assimilato al meglio quando è assunto lontano da carni rosse ed altri grassi animali, mentre va benissimo la carne bianca (infatti spesso si usa come condimento per insalate e pollo). Un effetto secondario ma comunque importante dell’olio di semi di lino è quello lassativo: esso ha un alto contenuto di fibre e, come tutti i cibi che le contengono, se assunti con abbondante acqua possono aiutare di molto la motilità intestinale e quindi favorire la depurazione regolare. Ebbene, giunti a questo punto non ci resta che citare un aspetto negativo non del prodotto olio di semi di lino ma del suo modo di produzione: esso infatti perde tante delle sue qualità se esposto a temperature elevate, quindi si consiglia di metterlo sempre a crudo sui cibi e mai utilizzarlo per friggere o operazioni simili.
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