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Tra le principali malattie del gelsomino è indispensabile citare l’oidio, gli afidi e la cocciniglia. L’oidio, o mal bianco, può colpire il fogliame, i fiori e i boccioli. La prima fase dell’aggressione è costituita dello scolorimento della zona infetta con un successivo disseccamento e infine un accartocciamento della parte. Per prevenire l’oidio basta miscelare al terriccio dello stallatico maturo e trattarlo con dello zolfo. Occorre inoltre sfoltire la pianta e usare dei fungicidi sempre a base di zolfo. Gli afidi sono dei pidocchi che attaccano il fogliame, essi si curano con degli antiparassitari acquistabili presso negozi specializzati. La cocciniglia è un parassita che raggiunge dimensioni massime di circa 2 mm. Si nutre della linfa presente sulle foglie e nei germogli, portandoli al rinsecchimento, accartocciamento e infine alla caduta dalla pianta. Se la zona infetta è circoscritta, la cocciniglia si può eliminare manualmente utilizzando un batuffolo imbevuto in acqua e alcol. In alternativa si usano insetticidi o olio bianco.
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Tra le altre malattie del gelsomino ci sono la fumaggine e la muffa grigia. Quest’ultima si presenta quanto il clima è eccessivamente umido, le temperature sono troppo alte e la zona non è abbastanza arieggiata. Solitamente, la muffa grigia colpisce i giovani germogli e boccioli della pianta, sviluppando una sorta di patina color grigio chiaro. Le conseguenze di questo fungo sono il rinsecchimento e la caduta delle parti infette della pianta. Nel momento in cui il gelsomino è attaccato dalla muffa, occorre utilizzare un fungicida a base di zolfo, anche se la cura migliore è la prevenzione. La fumaggine invece non è una vera e propria malattia. Essa può essere definita come una conseguenza della presenza della melata, sostanza zuccherina prodotta da altri parassiti (afidi e cocciniglia). Con il passare del tempo, la melassa tende a diventare dura e formare delle croste molto scure che ostacolano la respirazione di quelle zone della pianta. Per eliminare e prevenire la fumaggine basta evitare che i parassiti che producono la sostanza zuccherina, si annidino sulla parte aerea del gelsomino.
Prevenire le malattie del gelsomino è possibile facendo attenzione alle pratiche colturali messe in atto per la cura di questi esemplari. Con qualche piccolo accorgimento si potrà avere un gelsomino sempre rigoglioso e in salute. In primo luogo bisogna fare attenzione alle concimazioni, esse non devono essere eccessive. Le annaffiature devono avvenire solo quando il terriccio risulta asciutto, e durante la stagione estiva non devono avvenire durante il giorno e non si devono bagnare le foglie e i boccioli. Fare molta attenzione ai ristagni idrici. È conveniente favorire la presenza di specie di uccelli insettivori e utilizzare degli attrezzi ben affilati e disinfettati per la potatura. Oltre a questi accorgimenti, occorre rimuovere subito i rami spezzati, secchi o infestati da parassiti, in questa maniera si evita di contagiare tutto il gelsomino. Se il gelsomino coltivato in vaso tende ad avere dei fiori che appassiscono troppo velocemente, significa che sta ricevendo troppo sole, per cui bisogna spostarlo in un ambiente al riparo dai raggi solari.
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