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Il giacinto è una diffusissima pianta da fiore che trova la maggiore applicazione per decorare giardini ed aiuole, soprattutto in piccoli raggruppamenti colorati oppure per fare da contorno a piante più grandi o addirittura per segnare stradine nel giardino stesso. La sua grande diffusione è dovuta ai bellissimi fiori di cui è dotata, i quali crescono su di un prolungamento del fusto principale che viene chiamato racemo e che si staglia al vertice della piantina (il tutto raramente arriva ai trenta centimetri di altezza totale). Questi fiorellini sono dotati di un profumo delicato ed intenso, che sa “di fresco” (ed infatti vedremo le applicazioni che ha in tanti campi) e che si unisce alla vivace colorazione che è solitamente violacea ma può arrivare al rosa, al rosso, al verde ed al blu intenso. Il giacinto è originario delle zone della cosiddetta Asia minore, ovvero dove si trova la Turchia attualmente, e di alcune zone tropicali dell’Africa settentrionale; è una pianta bulbosa, ovvero non si presenta come un fusto con radici ma come un bulbo completamente interrato (spesso ricoperto di lanuggine) dalla cui parte superiore fuoriescono uno o più fusti e dalla cui parte inferiore spuntano alcune piccole radici, che raramente superano la dimensione del bulbo stesso.
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La coltivazione del giacinto è strettamente collegata al suo bulbo, che è diciamo la parte fondamentale; anche commercialmente non si trovano i semi, perchènon esistono, ma i cosiddetti “bulbilli”, ovvero le piccole diramazioni del bulbo principale che si staccano da esso e si piantano. Il terreno su cui deve stare il giacinto deve essere un po’ particolare, perché necessita di un sottostrato molto drenante (classicamente ciottoli o cocci sminuzzati) su cui si deve poggiare uno strato di terreno per metà generico (quindi classico terriccio) e per metà composto da sabbia e letame, dove quest’ultimo dovrà essere in maggioranza. Non solo, piantando i bulbilli, bisogna stare attenti che essi siano coperti totalmente dalla terra ma che non sprofondino, per non restare troppo in zona umida e per evitare che sia eccessivamente difficile per i neonati fusti venire fuori. La annaffiatura del giacinto deve essere distribuita equamente nel modo seguente: ogni tre giorni nella stagione fredda (inverno, alle nostre latitudini), ogni due in primavera ed autunno, una o anche due volte al giorno durante la stagione calda (estate). Importante è ricordarsi che i bulbilli, acquistati o prelevati dal giacinto, vanno piantati in autunno per vedere i primi fiori tra marzo e maggio dell’anno seguente.
Il genere giacinto (o “Hyacinthus” in termini scientifici, nome derivante dalla mitologia greca) presenta un esiguo numero di specie, solo tre; probabilmente, essendo una pianta anche spesso spontanea, ce ne saranno altre in giro per il mondo ma non conoscere ogni variante è comune nell’ambito vegetale. Queste specie si distinguono essenzialmente per due motivi: uno è la “peluria” di cui è ricoperto il bulbo, che può mancare oppure può avere una colorazione tra il bianco ed il violetto, mentre l’altro è la colorazione delle infiorescenze, che ha enormi varianti. Quest’ultima caratteristica è una delle più apprezzate per creare splendidi prati colorati, anche perché il giacinto ha una fioritura durevole e dà grande soddisfazione. Ebbene, altre applicazioni di questa bellissima pianta da fiore sono quelle che mirano a sfruttare il suo inconfondibile profumo. Magari finora pochi ci hanno fatto caso, ma il giacinto è una fragranza molto comune sia nei cosmetici che nei prodotti per l’igiene della casa; dal punto di vista industriale risulta semplice sfruttare il profumo del giacinto, anche perché la sua diffusione naturale (quindi molto profumata) è davvero vasta. Ha delle avversità soprattutto a livello degli insetti (afidi su tutti), ma anche spesso i funghi attaccano i bulbi e li impoveriscono lentamente.
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