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L'ortensia è una pianta perenne che in inverno perde tutte le foglie e comincia a germogliare ad inizio primavera. In questo periodo dobbiamo iniziare ad annaffiare abbondantemente per mantenere sempre l'umidità del terriccio. I caratteristici fiori sbocciano in aprile e, nel caso delle piante in appartamento, la loro fioritura dura dalle 6 alle 8 settimane. E' difficile, però, che la pianta d'appartamento rifiorisca l'anno successivo; la cosa migliore da fare, per prolungarne il ciclo vitale, è trapiantarla in giardino o in una grande fioriera da lasciare all'aperto. Una caratteristica peculiare dell'ortensia è che i suoi fiori variano il colore a seconda dell'acidità del terreno in cui crescono: se il Ph è 5-5,5 i fiori sono blu, se è compreso tra 5,5 e 6,5 sono rosso intenso ed infine se superiore a 6,5 sono rosa. Se vogliamo che i fiori si tingano di un azzurro intenso, possiamo intervenire direttamente usando concime per piante acidofile, ricco di potassio. Invece per mantenere l'alcalinità del terreno ed ottenere fiori rosa, utilizziamo un fertilizzante ricco di azoto. Le ortensie di colore bianco, invece, non possono cambiare colore.
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La potatura è un'operazione delicata, farla in maniera sbagliata può bloccare lo sviluppo della pianta, farla ammalare o causarne la morte. Per procedere senza errori, la prima cosa da fare è assicurarsi su quale specie di ortensia andiamo ad intervenire, poi conoscere l'epoca della fioritura. L'hydrangea macrophylla, che è la varietà piu diffusa, fiorisce sui rami dell'anno precedente. Non richiede una potatura eccessiva ma è necessario eliminare rami e fiori secchi, tagliando sopra la prima coppia di gemme e facendo molta attenzione a non danneggiare i rami giovani, poichè fioriranno l'anno successivo. Nelle piante che hanno raggiunto 5-6 anni di età si può eliminare 1/3 dei rami tagliandoli all'altezza del suolo: questo consentirà all'ortensia di rinnovarsi, producendo anche fioriture più ricche. Il periodo indicato per l'operazione varia: nelle zone più fredde si pratica in febbraio, in quelle più miti in autunno, sulle piante d'appartamento si può fare in settembre. In ogni caso è importante usare cesoie che facciano un taglio netto, poichè così si riduce la possibilità di ingresso di funghi e patogeni.
Le malattie fungine da Botrytis e Oidium, sono riconoscibili per la presenza di muffe bianche o giallastre su foglie, rami o fiori. Generalmente è sufficiente potare le parti infette ed usare prodotti antifungini per salvare la pianta. Nel caso, invece, di infestazione da Armillaria melica, se non si interviene tempestivamente è necessario asportarla e distruggerla. Questo fungo, la cui presenza è favorita da ristagno idrico, attacca le radici e si manifesta con placche di colore bianco crema. Se non si è ancora diffuso si può fermarne l'avanzamento pulendo le parti infette e disinfettandole con rame. Le infestazioni da afidi vanno combattute agendo sia contro le uova, con olio bianco ed esteri fosforici, che contro i parassiti adulti, con prodotti come il fosfamidone. I nematodi,piccolissimi vermi che vivono nelle radici e nelle foglie, tradiscono la loro presenza con tumefazioni e bolle. Sono efficacemente contrastati con nematocidi specifici in base al terreno. Il ragnetto rosso delle serre provoca, con le sue punture, il rinsecchimento delle foglie, anch'esso viene eliminato con prodotti specifici per le uova o per gli adulti.
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