Il significato dell'ortensia può però variare in base al colore del fiore. Mentre la variante bianca sta a simboleggiare un amore che sta nascendo oppure uno che era sopito ma che torna alla ribalta, l'ortensia dalle sfumature blu invece vuole dire che nonostante la persona amata sia capricciosissima e molto volubile, l'amore che nutriamo è di quelli profondi e costanti. Infine, c'è la variante dell'ortensia rosa: regalarne un mazzo ad una donna vuol dire dichiarare non solo il proprio amore ma anche ammettere che lei è l'unica donna della vostra vita. Contiene, inoltre, un invito neanche troppo implicito a godere delle gioie dell'amore. Va specificato che in natura il diverso colore dei petali deriva dalla composizione differente del terreno nel quale crescono quelle ortensie.
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Se è vero che il nome ortensia deriva dalla sfortunatissima storia d'amore del naturalista Philibert Commerson, è pur vero che il nome latino del fiore è Hydrangea. Questo deriverebbe da Idra, il mostro della mitologia greca che veniva raffigurato con nove teste di serpente, che gli antichi reputavano essere simile al fiore dell'ortensia che ha quella corolla caratterizzata da una miriade di petali che ricordano la testa dell'Idra. Una volta arrivata in Occidente, il fiore - che è anche un nome proprio di donna - è stato scelto come simbolo di molte famiglie nobili che volevano simboleggiare in questo modo il loro distacco dal 'volgarissimo popolo': ad esempio, la famiglia Bonaparte assunse il fiore come simbolo della casata dandone il nome anche alla figlia di Giuseppina.
L'ortensia è considerata la regina del giardino, ma sempre dopo la rosa che ne è la dea incontrastata. La radice del suo nome ha il significato letterale di 'stare nell'orto', come a volerne il diritto esclusivo - e da qui probabilmente il motivo del perché viene considerato il fiore della superbia. In un certo senso è anche il fiore dell'oblio e della dimenticanza: nell'antichità si realizzavano decotti e infusi con le sue radici che venivano serviti in occasione di funerali e matrimoni. In questo modo era possibile cadere in un torpore che potesse garantire quell'oblio e quel distacco dalla realtà per entrare in contatto con gli spiriti. Infine, sempre gli antichi - ma più di recente studiosi come Carl Peter Thunberg - attribuivano all'ortensia qualità diuretiche e depurative, ideali per riprendersi dopo una 'sbronza'.
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