Gerbera

Piante e giardino

Il giardino possiede la sua incredibile magia soprattutto perché in esso vi sono spesso le piante più belle per noi e quelle che più amiamo; tutto ciò è frutto dello straordinario legame che intercorre tra la specie umana e tutto il mondo vegetale: questo rapporto è nato con la prima famiglia di ominidi, i quali cominciarono ad avere abbastanza perspicacia da provare almeno a capire come sfruttare tutte le possibilità che la natura offriva loro. Da questa considerazione al rapporto tra natura vegetale ed essere umano c’è davvero poca strada, perché ai tempi dei primi umani la natura circondava ogni aspetto della nostra vita ancora più di oggi, quindi non è stato molto difficile intuire che di certo in alcune piante ci fosse “qualcosa di buono”. Questo straordinario rapporto si è probabilmente radicato nei nostri geni, perché anche se oggi di certo non viviamo con liane e cortecce di alberi dentro di noi, alla vista di una bella pianta o alla presenza dei colori straordinari di un giardino naturale, qualcosa in noi ancora si risveglia, riportandoci alla mente tante emozioni positive ed un generale stato di serenità, la qual cosa è ciò che il giardino fa continuamente per noi che lo viviamo.
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I fiori

gerbera giallaOvviamente come dicevano i latini con la locuzione “de gustibus” ognuno ha le proprie preferenze e quasi nulla può essere considerato come oggettivo in senso assoluto; però possiamo molto serenamente dire che nell’ambito del giardino e dei suoi effetti su di noi, i fiori sono di certo i più efficaci. Sembra assurdo (e qualcuno, preso da un freudonismo estremo potrebbe vederci un collegamento con la nostra sessualità) ma i fiori non sono altro che gli organi atti alla riproduzione della pianta, i luoghi in cui è conservato il seme ed in cui nasce il frutto, che ha il compito di diffondere i semi e quindi nuova vita attraverso nuovi esemplari di piante. Fatto sta che il fiore, con i suoi colori, i profumi e le proporzioni aggraziate (studiate evoluzionisticamente proprio per essere il più accattivanti possibile), riesce sempre ad impressionarci, sia la prima o la millesima volta che lo ammiriamo. Questo vuol dire che anche all’interno di un giardino una pianta da fiore potrà esserci molto utile per risollevare il nostro umore e quella voglia di vivere che proprio ai nostri giorni non deve mancare mai, altrimenti saremmo condannati ad un destino in cui soccomberemmo alle fatiche imposteci.

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Gerbera

Una pianta, o meglio, una specie vegetale che grazie alla straordinaria bellezza dei propri fiori ha conquistato il cuore di tutti è la gerbera: questa piccola pianta cespugliosa è originaria di varie zone del nostro pianeta, come l’Africa, l’Asia e l’America del Sud. Ovviamente, per chi è un po’ appassionato di evoluzionismo darwiniano, è un po’ difficile credere che la stessa famiglia (con specie diverse ma estremamente simili) sia nata in luoghi tanto lontani; ecco quindi che ci sarà di certo un punto primario di origine della Gerbera da cui poi essa si è diffusa in tutto il mondo. In realtà essa è arrivata in Italia molto tardi, ovvero solo negli anni Cinquanta, grazie a scambi commerciali e scientifici. Alcune moderne ricerche tendono a stimare l’arrivo della gerbera in Italia circa venticinque anni prima della data appena citata (quindi tra il 1920 ed il 1930) ad opera di uno scienziato tedesco, però non si può essere totalmente certi. Fatto sta che da metà ventesimo secolo in poi la gerbera ha rappresentato un grande successo commerciale anche in Italia (lo era già in Europa e nel mondo), forse per la grande somiglianza dei suoi bellissimi fiori con le forme semplici e molto familiari della margherita, un fiore amatissimo in Italia.


Consigli di coltivazione

LA gerbera ha un pregio molto grande nella bellezza dei suoi fiori, che presentano presenza scenica sia per forme che per dimensioni, ma soprattutto hanno una gamma cromatica davvero estesa e comunque interessante, per via di colori sempre molto accesi ed incredibilmente vivaci anche dopo giorni dalla coltura (buon mantenimento commerciale). In generale questa specie vegetale si dimostra molto resistente e robusta, in più occasioni diverse: ecco che la sua esposizione preferita è alla luce ed al vento, tollerando tranquillamente anche il sole estivo diretto (e non è affatto comune come cosa). Ma non solo, al gerbera riesce anche a sopravvivere all’inverno più rigido, se si ha la cura di seguire queste brevi indicazioni: tenerla in luogo coperto contro l’umidità (e quindi al riparo dalle classiche gelate) ed innaffiarla molto poco quando le temperature sono basse. Così facendo la gerbera cadrà volontariamente in una sorta di letargo (che in gergo vegetale si chiama riposo vegetativo) che comporterà la perdita di tutta o quasi la parte aerea (fiori, foglie, rami, stelo) ma che permette alla pianta di sopravvivere facilmente all’inverno e rigenerarsi con l’arrivo della primavera. In tutto ciò, salvando la stagione invernale, nel resto dell’anno è consigliabile fertilizzare la gerbera con un concime bilanciato nei tre macroelementi, ovvero fosforo, potassio ed azoto.



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