La moltiplicazione della Deutzia avviene per talea o con l'interramento dei bulbi. Il primo metodo, più consigliato, consiste nel prelevare un ramo semi-legnoso di circa 10 cm dalla "pianta madre" che, dopo un trattamento a base di "ormoni radicanti", viene posizionato in un substrato costituito da sabbia e terriccio. A radicazione avvenuta, la piantina va posta a terra. Alla base della buca che accoglierà la giovane Deutzia, si pone della ghiaia fine, per favorire il drenaggio dell'acqua, poi uno strato di stallatico morbido e, quindi, della terra fresca, umida e fertile. I terreni troppo argillosi vanno mescolati con dello stallatico maturo. Se il "taleaggio" avviene in estate, i rami da recidere sono quelli che hanno non più di un anno; invece, nel caso in cui si prelevi la talea a inizio autunno, vanno preferiti i rami più legnosi.
pianta vera da esterno di Plumbago auriculata alba (gelsomino bianco) |
La concimazione della Deutzia è consigliata a fine inverno, per sostenere la pianta nel corso di tutta la stagione vegetativa: si usa del concime "ternario" granulare a lenta cessione da cospargere alla base della pianta. Per crescere bene, la Deutzia ha bisogno di magnesio, fosforo, azoto e potassio, nonché di tutti i microelementi, quali: cobalto, zinco, ferro e manganese. Se si nota uno scolorimento del fogliame, è probabile che la pianta soffra di clorosi: in tal caso, si interviene somministrando del ferro chelato diluito con acqua (con dosi dimezzate rispetto a quanto riportato sulla confezione del prodotto). Per facilitare la fioritura, a inizio marzo è bene aiutare la pianta con del fertilizzante organico liquido povero di azoto, nebulizzandolo uniformemente assieme all'acqua dell'annaffiatura.
La Deutzia può ammalarsi di clorosi e asfissia radicale, se il terriccio di coltura non è ben drenato, e può essere colpita da afidi, dalle larve di gracilaria syringella e da alcune patologie fungine. Clorosi e marciume radicale si manifestano con un'improvvisa decolorazione della vegetazione, gli afidi neri si annidano vicino ai rami più giovani e sono riconoscibili visivamente, mentre gli altri parassiti macchiano le foglie di marrone e di giallo. In tutti questi casi, è necessario intervenire prontamente con degli antiparassitari specifici, rimuovendo manualmente gli afidi e potando le parti danneggiate della pianta. Nel caso di scarso drenaggio del terreno, questo va integrato con della sabbia di fiume. Si raccomanda di non usare gli antiparassitari fitosanitari nel periodo della fioritura.
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