Le piante di fucsia sono molto ramificate: i loro rami sono semilegnosi e possono essere verde scuro oppure di un marrone quasi rosso; le foglie, invece, sono di un verde brillante, hanno una forma molto elegante ovale e il margine può essere o liscio o seghettato, a seconda del tipo. Le piante coltivate in vaso non superano mai i quaranta centimetri di altezza, mentre quelle coltivate ad arbusto possono arrivare anche a un metro e mezzo o anche di più, quando si tratta delle specie originarie. Ma la parte più particolare della fucsia è sicuramente il suo fiore: sboccia in primavera, ha una forma pendula e per questo viene anche chiamato orecchino o persino ballerina, perché il suo aspetto ne ricorda le sembianze; è composto da quattro lunghi sepali che formano una corolla a tubo, contornata da quattro petali. I fiori originari sono, appunto, di colore fucsia, ma grazie alle ibridazioni oggi si trovano anche esemplari dai boccioli rossi, arancioni, bianchi e lilla. Dopo i fiori, queste piante producono dei frutti, piccole bacche lunghe e carnose, contenenti i semi per piantare, volendo, nuovi esemplari.
Per vedere sbocciare il primo fiore della propria fucsia bisogna conoscere le sue esigenze e riuscire a trovare un equilibrio con il nostro clima, molto diverso da quello d’origine di questa specie. La fucsia deve stare in un luogo luminoso ma non esposta ai raggi solari diretti per troppe ore al giorno, per questo è preferibile scegliere una zona semiombreggiata per piantarla. Non tollera il freddo, per questo motivo nelle zone dagli inverni particolarmente gelidi va coltivata in vaso, per riporla in casa o in serra nei periodi freddi, perché il gelo può letteralmente distruggerne la parte aerea. Certamente la fioritura migliore per questa specie si ottiene nelle aree dal clima mite, non in quelle dal clima troppo freddo. Tuttavia, anche il caldo eccessivo può indebolire la fucsia, dunque è meglio ripararla all’ombra se l’estate è torrida. In ogni caso, essendo una pianta rustica e dunque molto resistente, anche se dovesse perdere la parte aerea, la fucsia ritornerà facilmente rigogliosa in primavera.
Per produrre il suo bel fiore, la fucsia ha bisogno di irrigazioni regolari nel periodo che va da marzo a ottobre, in special modo durante la fioritura. Il terreno non deve mai rimanere privo d’acqua per troppo tempo, perché la siccità è una grande nemica di questa specie esotica. Nel periodo autunnale e anche in quello invernale le irrigazioni devono diventare sporadiche, fino a interromperle del tutto nel caso degli esemplari coltivati all’aperto, ai quali saranno sufficienti le piogge. Durante la fase vegetativa bisogna concimare la pianta ogni due settimane circa, con un prodotto liquido da mescolare all’acqua della annaffiature. Il terreno ideale per la fucsia è morbido, organico e ben drenato, dunque è bene usare, oltre al normale terriccio per piante da fiore, anche un po’ di stallatico e una buona quantità di sabbia. La propagazione può avvenire in due modi: o tramite i semi, da interrare a fine estate tenendo presente che, però, le nuove piante non saranno uguali a quella madre; oppure per talea, da praticare sempre in estate asportando e piantando i fusti sui quali non sono sbocciati i fiori durante la primavera.
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