La Kalanchoe beharensis troverà di norma adeguata e lusinghiera sistemazione in recipiente negli interni di case e edifici, tuttavia non sarà da escludere l'alloggiamento in aiuole e spazi verdi. In ogni caso, andrà opportunamente munita di terreno sufficientemente fertile, morbido e poco compatto, con aggiunta di materiali sabbiosi o ghiaiosi idonei ad assicurare il corretto drenaggio. Con l'arrivo dei primi tepori primaverili il sempreverde potrà essere periodicamente sottoposto ad operazioni di rinvaso, anche se, per la conformazione peculiare delle sue radici, non avrà di norma l'urgenza di essere ricoverato in contenitori via via più dimensionati. Neppure opere di potatura saranno strettamente necessarie per l'esotico arbustivo, risultando più che sufficiente la semplice rimozione delle foglie lacere ed avvizzite.
Posta in opportuno contenitore o sistemata in piena terra all'aperto, avrà bisogno di appropriata concimazione per ricevere i necessari nutrienti. La fertilizzazione andrà concentrata e massimizzata nella stagione calda, dall'inizio del periodo primaverile sino al settembre inoltrato, mentre verrà opportunamente contenuta e finanche sospesa per la restante parte dell'anno. Dovranno utilizzarsi di propensione fertilizzanti a natura liquida, disciolti nell'acqua di irrorazione, purché specifici per la pianta e contenenti buona presenza di componenti fosforiche e potassiche, oltre che i vari microelementi quali il manganese ed il ferro. Potranno essere impiegati, con frequenza ovviamente più diradata, anche fertilizzanti granulari di natura solida, il cui rilascio sia differito e protratto nel tempo.
Ovunque sia la sistemazione prescelta, l'arbustivo sempreverde andrà collocato in un habitat fortemente illuminato, anche con esposizione diretta ai raggi del sole per alcune ore della giornata. Amerà condizioni climatiche calde o miti, mentre la sua crescita e la stessa fioritura risulteranno negativamente influenzate da temperature che dovessero scendere al di sotto dei 10 - 15°C. La pianta da ornamento, infine, potrà essere sottoposta ad insidie di muffe e patologie fungine, dovute ad un eccesso di innaffiature, e all'attacco di insetti e parassiti, tra cui si evidenzia la cocciniglia. Ove capitasse l'ultima evenienza, occorrerà prontamente provvedere a rimuoverli, lavando l'arbusto con sapone o altri adatti detergenti e procedendo all'eliminazione manuale, se possibile, oppure usando specifico insetticida.
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