L'abelia si moltiplica generalmente per talea; l'impianto va effettuato in contenitori riempiti con terriccio, torba ed un po' di sabbia, ed il trapianto in giardino o in un vaso più grande deve essere eseguito dopo circa due anni di crescita. Se si desidera, si può praticare anche la semina, preferibilmente in primavera. Questo arbusto predilige terreni ben drenati, freschi e sciolti, sottoposti ad una lavorazione preliminare con la vanga e, quindi, morbidi ed aerati; si raccomanda di eliminare le erbe infestanti prima della messa a dimora, per garantire all'esemplare migliori condizioni di sviluppo. La potatura va realizzata nel momento in cui vi sia la necessità di rimuovere rami malati o secchi, praticando tagli netti con strumenti affilati, o per modellare la forma della pianta in seguito alla fioritura.
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La concimazione è un'operazione indispensabile nel periodo della fioritura; a partire dalla metà della primavera si suggerisce di fornire all'arbusto un fertilizzante apposito per piante fiorite, ogni mese fino alla stagione autunnale, se possibile in forma liquida per unirlo all'acqua delle irrigazioni. Il prodotto deve essere ricco di potassio ed azoto, due macroelementi molto importanti per uno sviluppo ottimale: il primo aiuta l'assorbimento delle risorse idriche e la sintesi delle proteine, il secondo supporta la crescita dei tessuti. Anche il fosforo, elemento essenziale per una rigogliosa fioritura, deve essere incluso nel concime, ma in misura minore, in quanto spesso è già presente nel terreno. Al termine dell'inverno può essere conveniente un'ulteriore fertilizzazione con sostanze organiche.
L'abelia necessita di un'esposizione illuminata dal sole o a mezz'ombra; l'importante è che il luogo sia riparato dai venti gelidi o comunque troppo intensi. Questa pianta può essere colpita da infestazioni di afidi, parassiti fitomizi che danneggiano i rami, i germogli e le foglie succhiando la linfa; questi insetti costituiscono, in più, un veicolo di numerosi virus e tendono anche ad attirare le formiche, estremamente ghiotte di una sostanza da essi prodotta, la melata. Gli insetticidi a base di piretro rappresentano una soluzione adeguata, così come diversi rimedi naturali tra cui il macerato d'ortica e l'infuso d'aglio. Tra le malattie fungine determinate da un'umidità eccessiva bisogna ricordare l'oidio, che provoca un generico deterioramento e va curato con degli anticrittogamici appositi.
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