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Come accennato al precedente paragrafo, i roseti, in base alla tipologia di rosa scelta, possono essere di vari tipi: multicolore, monocolore, a fiori piccoli, a cespuglio, rampicanti, ad alberello. I rosai si possono classificare anche in base al substrato in cui vengono piantati. In questo caso si parla si rosai a radice nuda ( sul terreno) e in contenitore. La coltivazione a radice nuda è relativamente recente nel campo del giardinaggio, ma permette di ottenere dei roseti durevoli, semplici da piantare e di notevole impatto estetico. I roseti ad alberello sono composti da rose omonime. Si tratta di piante con fusto non più alto di un metro, fatte crescere a forma di albero. I roseti fatti con queste rose trovano la loro collocazione ideale nei giardini all’inglese, dando vita a delle splendide ed intense fioriture. I roseti ad alberello non devono mai superare il metro di altezza. In genere, per i rosai ad alberello si usano rose selvatiche, che sono maggiormente resistenti alle avversità climatiche. Per accrescere l’effetto estetico di questi impianti si preferisce alternare rose basse e rose alte e diversamente colorate. I roseti a cespuglio vengono realizzati con rose a fiore grande e con ibridi dal colore vivido, brillante o sfumato. I rosai a cespuglio servono a decorare gli ingressi di giardini pubblici o di ville private. Con questi roseti si possono creare, in vaso, anche degli addobbi per cerimonie od eventi particolari. I rosai a cespuglio possono dare vita anche al “classico” tappeto di rose, composto da piante con fusto molto basso e da fiori che si sbocciano contemporaneamente. Le rose possono, inoltre, essere raccolte a mazzetti piantati molto vicini l’uno all’altro. Questi rosai servono a decorare i bordi delle aiuole e dei corridoi stradali. Per realizzarli si usano rose della varietà polianta, molto resistenti al freddo ed al gelo invernale.
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Il roseto rampicante permette di dare libero sfogo alla propria creatività giardiniera, specie perché composto da diverse varietà di rose rampicanti e tappezzanti a stelo alto e basso, che consentono diverse disposizioni delle piante, con notevoli risultati estetici. Per decorare e creare delle siepi si possono usare rose rampicanti basse, che crescono in verticale appoggiandosi su steli fitti ed intensamente colorati. Questi rosai possono dare vita a grandi cespugli, specie quando crescono con un’altezza di tre metri, o a siepi e divisori, quando le rose sono piantate molto vicine tra loro e a distanza di mezzo metro o al massimo di un metro. I rosai rampicanti alti usano rose che crescono abbondantemente in altezza, tappezzando muri, archi, recinti e pergolati. La disposizione delle rose permette di ottenere un rivestimento fiorito in grado di proteggere ed ombreggiare qualsiasi costruzione muraria o da giardino. I roseti rampicanti alti necessitano di maggiori cure ed attenzioni rispetto a quelli bassi, poiché le variazioni climatiche possono comprometterne la fioritura. Può anche capitare che, durante il primo anno, un roseto rampicante alto non fiorisca affatto, ma nella primavera dell’anno successivo sboccerà in tutta la sua bellezza. Per ottenere questo risultato bisogna adottare le corrette metodiche di concimazione ed innaffiatura. La disposizione ideale di un roseto rampicante alto è a Sud o Sud Est.
La diversa modalità di impianto di un roseto ne condiziona fortemente le caratteristiche di resistenza e di impatto estetico. I rosai a radice nuda vanno piantati da novembre ad aprile. Nelle zone più fredde si inizia anche ad ottobre e si riprende in primavera, mentre in quelle più miti si può procedere anche tra novembre e febbraio. Il terreno per il roseto a radice nuda deve essere lievemente calcareo, fresco, profondo, ben drenato e ricco di humus. In genere le rose si possono coltivare su qualsiasi tipo di terreno, ma le avversità climatiche rischiano spesso di farle morire anticipatamente o di bloccarne la fioritura. Ecco perché, il terreno ideale per la messa a dimora di un roseto deve essere con PH leggermente basico ( 6, 6,5), pastoso e ben lavorato in profondità. Possono andare bene anche i terreni lievemente argillosi, basta che siano leggeri, con consistenza pastosa e ben drenati. In caso di terreno troppo melmoso, sabbioso o compatto, si può procedere ad aggiungervi fertilizzanti correttivi a base di torba, compost o letame maturo.
Per piantare un roseto a radice nuda bisogna anzitutto scegliere le rose giuste. Quando ci si reca in vivaio per acquistarle, bisogna controllare attentamente che le radici siano sane e vigorose e con una lunghezza massima di venti centimetri. Bisogna anche fare attenzione alla presenza o meno di radici troppo grosse o piccole. Le prime devono essere inferiori alle seconde; ciò indica che le piante sono abbastanza giovani e resistenti. Altro particolare da tenere in considerazione durante l’acquisto, il diametro dei rami, che non deve superare il centimetro e mezzo. Scelte le rose che dovranno comporre il rosaio, si potrà procedere alla preparazione del terreno.
Per piantare un roseto a radice nuda bisogna anzitutto procedere alla preparazione del terreno, che va pulito e liberato da foglie morte e secche. La stessa pulizia accurata deve essere eseguita sul terreno su cui è stato precedentemente coltivato un rosaio: i resti della piantagione precedente possono provocare infezioni al nuovo roseto causandone la morte precoce. Il terreno dove è stato ospitato un precedente rosaio va lavorato in profondità scavando delle buche lunghe e larghe mezzo metro. In questo modo si eliminerà completamente il terriccio venuto a contatto con la precedente piantagione. Durante il periodo autunnale si procede a concimare il terreno con fertilizzanti chimici per rose, che consentiranno una corretta fioritura delle stesse. A titolo preventivo, il terreno può essere anche disinfettato con prodotti a base di rame, che evitano l’insorgere di malattie funghine tipiche dei roseti.
La messa a dimora del roseto deve avvenire nel periodo indicato al paragrafo dedicato al roseto a radice nuda. Naturalmente la piantagione delle rose seguirà l’accurata preparazione del terreno. Le rose si piantano su buche scavate sul terreno. Queste vanno preparate almeno due settimane prima della messa a dimora delle rose. La larghezza delle buche deve essere proporzionata alle dimensioni del roseto. Per quello a cespuglio servono buche profonde quaranta centimetri e con diametro di sessanta centimetri. Le buche vanno lasciate esposte al freddo invernale, mentre le rose si pianteranno appena il tempo si sarà stabilizzato. Prima della messa a dimora, cioè nell’intervallo che va dalla stagione fredda a quella primaverile, il terreno va disinfettato con aggiunta di calce. Durante questa fase si può procedere alla correzione del terreno, usando dei concimi ad effetto ammendante. Se la stagione si presenta particolarmente piovosa, le buche vanno coperte con dei teli di plastica. La pratica di coprire il terreno sui cui si dovranno mettere a dimora le piante, si chiama “pacciamatura”. Questa si può effettuare anche con foglie e rami e serve a proteggere il substrato da gelo, freddo ed accumulo di umidità. Durante la piantagione delle rose, sulle buche si aggiungeranno due o tre palette di letame maturo, ricoperte con dieci centimetri di terra. Questa terra formerà un cono alto non più di venti centimetri, su cui si pianteranno le radici del roseto. Le buche vanno riempite con terriccio di ottima qualità, anche universale, a cui si dovranno aggiungere concimi a lenta cessione, specifici per rose, e concimi complessi formati da azoto, fosforo e potassio, con un titolo di fosforo superiore all’azoto e al potassio. Dopo aver compresso la terra ed aver coperto le buche, si procederà all’innaffiatura. Le rose amano i terreni ben drenati, ma non gli accumuli di umidità. Se il terreno si presenta troppo asciutto, si può procedere ad irrigare anche dopo due giorni, facendo attenzione a farlo alla base della pianta e non su foglie e fiori.
Per una corretta fioritura del roseto si deve scegliere un ‘esposizione luminosa, ben soleggiata e ben ventilata, ma non ventosa. Per farlo crescere bene, le piante che dovranno comporlo andranno collocate a debita distanza l’una dall’altra. Questa distanza varia in base al tipo di roseto e non è affatto semplice stabilirla a caso. Presso i vivai esistono dei cataloghi in cui vengono indicate le caratteristiche di crescita e le dimensioni del roseto dopo due, tre anni dall’impianto. Queste notizie possono essere molto utili anche in sede di allestimento della piantagione, perché permettono di calcolare a priori la distanza tra una rosa e l’altra. In base al tipo di roseto cambiano anche i sostegni per mantenerlo eretto e le tecniche di potatura. I roseti a cespuglio si tengono dritti nel punto di innesto, mentre quelli ad alberello vanno dotati di un paletto di legno a sostegno del fusto; il paletto andrà inserito nella buca prima della messa a dimora dell’impianto. I rosai rampicanti a muro vanno sostenuti tramite fili di ferro da fissare alle pareti con degli occhielli. Le buche per i rosai rampicanti vanno scavate a una profondità di trenta centimetri, mentre le radici si piantano dalla parte opposta del muro. La potatura del roseto consiste nell’eliminare i rami troppo vigorosi, fragili, secchi o danneggiati. Le rose rampicanti vanno private dei rami dell’anno precedente accorciandoli a due, tre gemme, mentre le varietà basse vanno cimate e private dei rami centrali. Le modalità di impianto, concimazione ed irrigazione del roseto restano, invece, valide per qualsiasi forma di allevamento.
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