Sarracenia

Sarracenia

Tra le piante da appartamento, occupano un posto privilegiato anche le specie carnivore. Si tratta di piante che nel tempo si sono dovute adattare a condizioni ambientali sfavorevoli e che per nutrirsi sono state costrette a sviluppare l’abitudine di catturare prede “viventi”, come gli insetti. Questo adattamento si è sviluppato nelle piante costrette a vivere in terreni acidi dove, per effetto dei dilavamento del suolo e per l’azione delle piogge, non si possono immagazzinare sostanze nutritive come azoto o fosforo. Nell’immaginario collettivo le piante carnivore vengono viste come specie di seconda classe, a volte pericolose o minacciose, come spesso vengono rappresentate dall’iconografia classica o nei fumetti. In realtà, le piante carnivore sono anche esteticamente gradevoli ed è proprio per il loro straordinario effetto ornamentale che vengono coltivate negli ambienti interni, dove svolgono anche un’utile ed interessante funzione insetticida. Tra le specie carnivore maggiormente coltivate, si ricorda la sarracenia, specie perenne dal fusto rizomatoso e dal portamento eretto.
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Caratteristiche

sarracenia2 La sarracenia è una pianta carnivora originaria degli Stati Uniti. Si tratta di una specie dal ciclo vegetativo perenne, cioè ultrabiennale, con fusti rizomatosi e portamento eretto. La sarracenia comprende solo otto varietà diffuse prevalentemente nella zona sud orientale degli Stati Uniti, in prossimità di laghi e paludi o nei pressi di zone di montagna. In base alla varietà di appartenenza, la sarracenia può raggiungere altezze comprese tra 30 e settanta centimetri. Le foglie della sarracenia vengono dette ascidi, hanno una forma ad imbuto e costituiscono una trappola per gli insetti che malauguratamente si trovano a posarsi su queste piante. Alla base, gli ascidi sono raggruppati in rizomi che costituiscono la parte radicale della pianta, quella deputata allo sviluppo sotterraneo su terriccio o su stagni e paludi. La parte apicale delle foglie è formata da una sola foglia a forma ovale, con bordi ondulati, che funge da copertura per la trappola. Questa copertura viene detta “opercolo” e protegge la pianta dall’ingresso di pioggia o di corpi estranei non digeribili. I bordi degli ascidi vengono detti peristomi ed emettono sostanze profumate e nettarine che attirano le prede. Il funzionamento della trappola varia in base alla specie di appartenenza della sarracenia, ma sostanzialmente il meccanismo è sempre lo stesso: la preda viene attirata dall’odore e dal sapore delle sostanze emesse dagli ascidi, si posa sul bordo degli stessi, cioè sul peristoma, dove scivola all’interno dell’imbuto spinta dalle sostanze cerose del peristoma o dal movimento dell’opercolo. Il destino della preda si compie scivolando all’interno dell’ascide e fino alla parte finale, dove verrà digerita. La sarracenia fiorisce da marzo a novembre, con alcune differenze di fioritura che variano in base alla specie.

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Varietà

Le varietà conosciute di sarracenia sono, come già detto, solo otto. Si tratta delle sarracenie alata, flava, leucophylla, psittacina, purpurea, rubra, minor ed oreophila. Tutte appartenenti alla famiglia della Sarraceniaceae, queste piante si differenziano tra loro per le caratteristiche morfologiche, per il tipo di prede di cui si nutrono e per l’effetto ornamentale. La sarracenia alata è una specie con un discreto effetto ornamentale, ma molto rara. La sarracenia flava prende il nome dai fiori gialli. Ha foglie molto grandi e un notevole effetto ornamentale. La sarracenia leucophylla viene così chiamata per il colore bianco della parte superiore delle foglie. Si tratta di una pianta con un fusto alto e un effetto ornamentale davvero sorprendente. La sarracenia psittacina prende il nome dalla forma delle foglie, che sulla sommità assumono l’aspetto di una testa di pappagallo. La sarracenia purpurea è la specie carnivora più diffusa, che prende il nome dal fiore color porpora. La sarracenia rubra è, invece, meno diffusa. La sarracenia minor, a dispetto del nome, si presenta con dimensioni e forme superiori alle altre specie e con una fioritura che va da marzo a settembre. Quella oreophila, a differenza delle altre varietà che crescono su zone paludose, si sviluppa in prossimità delle zone montane. Per quanto riguarda le prede di cui si nutrono le diverse specie di sarracenia, bisogna dire che quella purpurea predilige insetti camminatori, quella psittacina insetti acquatici e le altre, insetti alati.


Coltivazione

La sarracenia è una pianta che non presenta difficoltà eccessive nella coltivazione. Qualche piccolo accorgimento va usato in base alla varietà scelta. Le specie paludose possono resistere anche a climi caldi e si prestano bene ad essere coltivate nelle zone mediterranee, mentre quelle di montagna non sopravvivono facilmente alle alte temperature. La pianta va coltivata in vasi di plastica con dimensioni rapportate alla grandezza del fusto rizomatoso della stessa. Al vaso va aggiunto un sottovaso per favorire il drenaggio dell’acqua. La pianta, per crescere bene, predilige luce e acqua, anche se non bisogna farla inzuppare perché si rischia il marciume del rizoma. La pianta non va però esposta alla diretta azione dei raggi solari. Alcune varietà, come la sarracenia psittacina, si possono tenere per alcuni periodi sommerse in un laghetto. Il terriccio ideale per la coltivazione della sarracenia deve essere acido e composto da torba di sfagno, perlite o ghiaia di quarzo. La pianta va irrigata in prossimità del rizoma e non sulla parte superiore delle foglie. Per la capacità di immagazzinare sostanze nutritive tramite la cattura di insetti, la sarracenia non necessita di concimazione. La pianta si propaga per seme o per divisione dei rizomi. Quest’ultimo metodo permette di velocizzare i tempi di crescita della sarracenia.




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