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Il liquidambar richiede o pieno sole o al limite mezzombra (anche se la colorazione autunnale della chioma sarà meno appariscente), su un terreno fresco e neutro o lievemente acido ma in ogni caso privo di calcare tranne che per L. orientalis. Più o meno rustico a seconda delle specie, ha buona tolleranza del caldo intenso. Non è in grado di resistere ai venti salmastri.
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Il Liquidambar di solito si propaga per seme, il che rende un’incognita le caratteristiche finali della pianta per quel che concerne la colorazione autunnale delle foglie, che in ogni caso dipende anche dai fattori climatici, edafici e colturali. Le capsule tondeggianti contenenti i piccoli semi alati vengono raccolte subito dopo la caduta delle foglie, in autunno, quando sono ancora verdi e senza i fori da cui potrebbero essere usciti i semi. Le capsule vengono fatte seccare per circa una settimana nel giro della quale compaiono i fori. A questo punto è sufficiente mettere le capsule in un barattolo chiuso e scuoterlo, per far fuoriuscire i semi dalla capsula. I semi vanno immersi in acqua tiepida per 5-6 giorni, poi devono essere asciugati e sparsi a spaglio su una cassetta con torba e sabbia al 50%, arricchite da cornunghia. Il substrato deve essere mantenuto sempre umido e la cassetta può soggiornare all’aperto in luogo riparato. La primavera successiva avverrà la germinazione, poi trascorso circa un anno (cioè alla fine dell’inverno successivo), i semenzali alti 7-8 cm andranno ripicchettati in vasetti singoli e dopo un altro anno (quando le piante avranno raggiunto i 70 cm di altezza) potranno essere messi a dimora facendo attenzione a rispettare completamente il pane radicale (è preferibile non toccarlo proprio). La buca d’impianto deve essere di 40x40 cm riempita con humus o letame misto a terriccio universale. E’ necessario innaffiare almeno due volte la settimana facendo arrivare l’acqua in profondità per evitare il rischio che le radici salgano troppo in superficie danneggiando vialetti o pavimentazioni. Non sono necessarie potature salvo quelle di eventuali rami secchi. Una volta all’anno è utile concimare le piante più giovani. Il liquidambar è un albero dalla bellezza straordinaria, la colorazione autunnale lascia senza fiato, soprattutto quando è coltivato a gruppi. A seconda della varietà è adatto a spazi più o meno ampi, anche come esemplare isolato. In inverno la corteccia e i frutti penduli possono costituire fonti di interesse.
Può essere attaccato dall’Armillaria mellea a livello radicale, oppure dal rodilegno rosso Cossus cossus, e da Verticilluim, Hyphantria e Ragnetto rosso. In generale la Liquidambar è una pianta che resiste abbastanza bene, dotata di buona rusticità. Gli insetti xilofagi sono i principali nemici della liquidambar che tuttavia può anche essere attaccata dagli afidi. Questo insetti possono provocare dei danni abbastanza gravi alle piante e vanno presi in tempo e combattuti a dovere per evitare che l'attacco si espanda. Un problema che può manifestarsi è quello legato all'ingiallimento fogliare, dovuto ad un terreno poco acido, che può portare a clorosi ferrica. In questo caso è opportuno intervenire con appositi integratori di chelato di ferro.
Tra le molte disponibili ricordiamo le varietà di styraciflua
“Stared” a foglie a 7 lobi che nel corso della stagione emergono sempre più incise e diventano rosso-arancio in autunno“Rotundiloba” con foglie a 5 lobi arrotondati, portamento rotondeggiante e compatto, resta verde a lungo per poi cambiare e diventare rosso arancio all’inizio dell’inverno“Palo Alto” a fogliame stellato e portamento regolare e eretto, corteccia con molto sughero, vira dal giallo al rosso in autunno.“Golden sun” con rami dorati e fogliame che diventa porpora quasi nero in autunno e persiste fino a inverno inoltrato sull’albero. “Festival” in autunno le foglie assumono colori sgargianti e luminosi, tra rosso, nero, giallo e oro. Splendida.Segnaliamo anche L. formosana monticola più rustica della formosana classica.Data la grandezza della pianta, in alcuni casi, è necessario intervenire per dare una forma equilibrata all'insieme e per eliminare i rami rovinati. Gli interveniti di potatura possono essere fatti in differenti periodi dell'anno. In primavera, attorno al mese di aprile, è bene intervenire eliminando i rami che hanno subito danni nel periodo invernale. Questo è il periodo migliore perchè la pianta inizia a produrre le foglie e i rami secchi si individuano con facilità. In estate, nei mesi di giugno e luglio è possibile procedere con una potatura che permetta di eliminare i rami più bassi, così da dare alla pianta una forma più ordinata. Nel periodo che va dall'autunno all'inverno, invece, si potano le fronde che si sono allungate e che hanno reso la chioma troppo compatta. Fondamentale è ricordarsi di non eseguire le potature quando il clima è piuttosto freddo e c'è il pericolo di gelate.
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