La grande fabbrica delle parole. Ediz. illustrata Prezzo: in offerta su Amazon a: 8,5€ (Risparmi 1,5€) |
L'edera era una pianta sacra anche presso i Celti, i quali l'associavano al culto del serpente e del drago,entrambi allegorie dell'oltretomba e del sotterraneo in generale. Nell'accezione celtica il significato dell'edera era primariamente quello dell'immortalità. Essendo una pianta sempreverde, di una resistenza eccezionale, anzi addirittura difficile da estirpare, l'edera era per questo popolo il simbolo perfetto dell'eternità dello spirito e della natura. I druidi che studiavano gli usi officinali della pianta, vedevano nell'edera, e nelle sue bacche velenose, una rappresentazione di morte e rinascita insieme. Abbastanza nota è un'antica leggenda celtica secondo la quale nel Castello di Caerphilly, vicino Cardiff, si cela il fantasma di una donna, uccisa per amore, denominata la dama verde. La donna, per mimetizzarsi e nascondersi agli sguardi dei visitatori ha la capacità di trasformarsi in edera.
Dizionario dei simboli, dei miti e delle credenze Prezzo: in offerta su Amazon a: 29,75€ (Risparmi 5,25€) |
L'amore fedele, caparbio, incondizionato, che sfida tutto e tutti, è sicuramente il significato dell'edera che più intriga. Questa pianta rampicante dalle foglie subito riconoscibili, ricche di mille striature che vanno dal verde scuro al bianco puro, è soprattutto una pianta parassita. Un famoso stornello recita: <<l'amore è come l'edera, dove s'attacca muore>>. Questo tipo di amore di cui l'edera è simbolo indiscusso, nell'antichità veniva generalmente inteso come amore femminile poiché la donna era una figura non indipendente, ma bisognosa di attaccarsi all'uomo amato. È una pianta che come la donna nasce sotto l'influsso della luna e infatti per crescere ha bisogno di ombra e freddo. Inoltre è proprio alle donne che porta maggior fortuna, soprattutto alle spose. Probabilmente è anche per tale ragione che l'Hedera Helix, la sua varietà più conosciuta, viene spesso utilizzata per adornare il bouquet e i banchetti nuziali.
Il significato ambiguo, dicotomico dell'edera lo ritroviamo anche nel suo uso officinale dall'antichità sino ad oggi. Le bacche dell'edera, quei suoi piccoli e apparentemente insignificanti frutti color carbone rappresentavano veleno e cura al tempo stesso. I Celti, soprattutto, utilizzavano sia i frutti che le foglie di questa pianta in tanti e svariati modi e per le malattie più disparate. Creavano pomate per i reumatismi dalle bacche, curavano ulcere e dissenterie e le utilizzavano come purganti. Con le foglie preparavano creme cicatrizzanti e addirittura rimedi per guarire la follia. Allo stesso tempo sapevano di poter favorire, attraverso il suo veleno, stati alterati di coscienza, finanche allucinogeni. La moderna scienza ha in seguito confermato che l'ederina, il glucoside presente nelle bacche dell'edera, non ha soltanto proprietà emetiche e purganti, ma è anche vasocostrittore e se vengono ingeriti in quantità consistente, i frutti di questa pianta possono accelerare i battiti, dare eccitamento, in alcuni casi provocare addirittura vaneggiamenti ed allucinazioni.
COMMENTI SULL' ARTICOLO