La ricerca e lo studio delle piante durano oramai da millenni, e se ora vengono effettuate con prove in laboratorio e simulazione al computer, un tempo c’era l’idea e la sperimentazione diretta, ovvero il metodo con cui i nostri nonni ed antenati vari hanno imparato tutto. Con un misto di saggia tradizione e moderna ricerca, al giorno d’oggi conosciamo tecniche che permettono di far adattare una pianta ad un ambiente non suo, di farla fruttificare in un periodo non naturale, di farla resistere alle malattie ed al freddo. Possiamo far tanto, ma oggi vogliamo parlare delle operazioni fondamentali, quelle storiche e dai risultati più belli e soddisfacenti. Un esempio è l’innesto: operazione frutto del genio e dell’inventiva di chissà quale contadino del passato remoto, essa consiste nell’unire con tecniche particolari (e spesso diverse da pianta a pianta) due parti di due piante diverse, per unirne anche i benefici e le qualità migliori; esso è operato spessissimo sulle piante da frutto, che così riescono ad incrementare la loro produzione e la qualità della loro produzione, tanto da poter anche creare nuovi apprezzatissimi frutti (il mandarancio, tanto conosciuto, è frutto dell’unione di un ramo di arancio su un albero di limone).
La potatura è un’altra fondamentale operazione che punta ad aiutare la pianta ad eliminare le parti oramai superflue, in modo da avere più energia e risorse per le nuove componenti, siano esse rami, fiori o frutti. Proprio per quanto riguarda i frutti e gli alberi da frutto la potatura trova larga applicazione: dato che la produzione di chili e chili di frutta risulta come un evidente sforzo per la pianta, sembra logico che se si può smaltirne un po’ il lavoro ed aiutarla a concentrare le energie, è bene che lo si faccia. In particolar modo l’albero da frutto va potato dopo la fine della fruttificazione, in modo che esso possa prepararsi al meglio per la successiva fioritura e nascita dei frutti; infatti, potare prima della fioritura risulta rischioso, perché il periodo preciso di questa fase è difficile da individuare, essendo esso dipendente dal clima dei mesi precedenti e da quello futuro. Perciò la potatura degli alberi da frutto va effettuata quando si è sicuri che sia terminato il periodo dei frutti, stando attenti ad eliminare i rami più vecchi ed a conservare senza intaccature quelli più giovani e pieni di energie, che magari presenteranno anche tante gemme dal futuro produttivo.
Certo è che esiste una tecnica adatta per ogni operazione da effettuare, che si tratti della costruzione di un muro o che si parli dell’innesto di un ramo in un albero; ciò vuol dire che l’affermazione è vera e verificata anche per la potatura degli alberi da frutto, la qual cosa ha delle variabili da considerare in base soprattutto alla specie di pianta da potare. Diciamo immediatamente che si parla comunque di un “taglio” da fare alla pianta; lo strumento che utilizziamo per questa cosa deve essere quindi il più igienico e pulito possibile, per evitare di infettare la pianta attraverso un corridoio privilegiato e di rischiare di ammalarla e perderla quasi del tutto. Solitamente si predispone una disinfezione con alcool ed alla fiamma, in modo da evitare ogni rischio. Per una corretta potatura soprattutto delle piante ornamentali con rami e tronchi verdi, si deve stare attenti a non sfilacciare la parte del ramo da tagliare; il taglio deve essere netto e preciso, senza strascichi né altre imprecisioni che poi diventano difficili da sanare e restano più deboli ed esposte ad attacchi esterni. La cosa migliore è informarsi prima della potatura, su internet o anche da persone esperte di fiducia come il vivaista, oppure affidarsi del tutto a mani esperte per l’intera operazione.
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