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La coltivazione del corbezzolo è semplice: è una pianta molto resistente, che può crescere fino a 1000 metri d'altezza. Si adatta facilmente a diversi tipi di terreno sebbene quello ideale sia ricco di sabbia e altamente drenante. La messa a dimora avviene in primavera, in una buca profonda sul cui fondo sia stata disposta della ghiaia per impedire il ristagno dell'acqua. Il colletto deve sporgere dal suolo mentre le radici devono essere ben rincalzate affinché non si formino sacche d'aria. Una volta posta la pianta nel terreno si può annaffiare e procedere alla pacciamatura per mantenere l'umidità del suolo. Il corbezzolo non richiede particolari potature, anche perché sono presenti fiori e frutti durante tutto l'anno. La raccolta di questi ultimi avviene in autunno e, dato che fermentano in tempi brevi, è necessario consumarli il prima possibile.
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La prima concimazione del terreno avviene durante la messa a dimora. Può essere usato dello stallatico equino o bovino mescolato al terriccio che copre direttamente le radici, oppure si può optare per un fertilizzante chimico. In questo caso a ogni pianta è necessario dare 40 o 50 grammi di urea tecnica mescolata a solfato di potassio e perfosfato minerale. Generalmente, però, nel caso del corbezzolo giovane è più importante curare la pacciamatura rispetto alla concimazione. Questo perché lo strato di pacciamatura serve a trattenere l'umidità nel terreno e a favorire l'attecchimento delle radici. Dopo la prima concimazione le altre avvengono a distanza di 1 o 2 anni, sempre in novembre o dicembre: in questi casi si cospargono circa 3 kg di letame bovino ben maturo per ogni metro quadro di terreno, fino a una distanza massima di 2 metri dal tronco.
La pianta del corbezzolo è molto resistente ma non immune dall'attacco di parassiti, funghi e insetti. In particolare si possono verificare casi di marciume del colletto, dovuto al Phytophthota cactorum, un fungo che attacca i tessuti alla base delle piante, rendendoli incapaci di veicolare i nutrienti. Questa malattia può essere contrastata sia con fungicidi che applicando "buone pratiche", come l'eliminazione immediata della pianta bagnata, il controllo costante del drenaggio e l'uso di un terriccio nuovo. Un'altra malattia comune in questa pianta è la cosiddetta septoria del corbezzolo. É una patologia che colpisce le foglie, e che si manifesta con macchie rossastre ai bordi e grigie al centro. Si tratta di una malattia grave che colpisce la pianta nella sua interezza, diffondendosi su tutta la chioma e provocando l'essiccamento delle foglie, non più in grado di compiere la loro azione di fotosintesi. La septoria viene combattuta con fungicidi chimici, rimozione del fogliame malato e potatura.
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