È una pianta erbacea perenne, alta 50-60 cm e larga 30 cm, con portamento eretto, radici fibrose e fascicolate e numerosi fusti, che si dipartono dal colletto, ascendenti, legnosi alla base ed erbacei nella parte superiore. Le foglie sono sempreverdi, opposte, prive di picciolo, piuttosto fini, appuntite, lunghe fino a 3 cm, un po’ pelose e di color verde scuro. I fiori sono di colore variabile a seconda della varietà, raggruppati in infiorescenze all’apice dei fusti, inserite all’ascella della foglia. La fioritura si verifica durante l’estate, tra i mesi di luglio e settembre e l’impollinazione è entomofila, operata dalle api o dalle farfalle. Il frutto è un achenio al cui interno si trova un singolo seme di colore marrone scuro e di piccole dimensioni. L’intera pianta emette un profumo molto intenso, con un sapore piccante con una lieve nota di amaro. Le foglie e le infiorescenze costituiscono le parti di pianta utilizzate.
L’issopo preferisce i climi temperati, resiste bene agli inverni rigidi, sopportando temperature di alcuni gradi sotto lo zero. Le esposizioni migliori sono gli ambienti completamente soleggiati, meglio se riparati dal vento. L’issopo predilige i terreni sciolti, fertili, calcarei e ben drenati, vegeta bene anche sui suoli aridi e sassosi, mentre rifugge quelli compatti in quanto risultano sensibili ai ristagni idrici. È una specie originaria dell’Europa meridionale e dell’Asia minore, nel nostro Paese cresce allo stato spontaneo in pianura, in collina ed in montagna fino ad un’altitudine di 1200 m.
L’issopo comprende diverse sottospecie o varietà che si distinguono tra loro per il colore dei fiori, quelle principali sono Aristatus, Blue, Albus e Roseus, rispettivamente hanno le infiorescenze di colore blu scuro, azzurro-blu, bianco e rosa. La propagazione dell’issopo avviene per seme, per divisione di cespi e per talea. La semina si effettua in pieno campo oppure in semenzaio nei mesi di giugno-luglio in modo da ottenere piantine pronte ad essere trapiantate ad inizio autunno. Le talee si prelevano all’apice dei fusti prima della fioritura, vengono poste a radicare in un substrato di sabbia e torba e ad inizio autunno sono pronte per il trapianto.
L’issopo viene coltivato in pieno campo, negli orti e giardini famigliari ed anche in vaso; il ciclo di coltivazione dura 4-5 anni. La semina diretta in campo viene fatta ad aprile ed i semi germinano in tempi piuttosto brevi, mentre il trapianto si effettua ad inizio autunno o inizio primavera con piantine in pane di terra e durante l’inverno con piantine a radice nuda. Le distanze di impianto tra le file sono di 60-70 cm e sulla fila di 30 cm, con una densità di 4-6 piante/mq. Il controllo delle erbe infestanti si esegue effettuando delle sarchiature tra una fila e l’altra se la coltivazione è praticata in pieno campo, mentre negli orti famigliari bisogna ricorrere alla scerbatura manuale.
La concimazione generalmente si esegue soltanto durante la preparazione del letto di semina apportando del letame maturo, l’irrigazione invece si effettua durante l’estate, dopo il trapianto e dopo uno sfalcio. L’issopo può essere soggetto ad attacchi di parassiti, tra i funghi si ricordano l’oidio, la ruggine e il Pythium, che danneggia gravemente le giovani piantine, mentre gli insetti più pericolosi sono i lepidotteri che si nutrono di foglie e fusti; l’issopo viene impiegato come pianta esca mettendolo a dimora vicino ai cavolfiori, in questo modo la cavolaia mangia le sue foglie e non quelle dei cavoli.
L’issopo può essere destinato alla produzione di infiorescenze, foglie, olio essenziale e semi.
Nel caso di una coltivazione in pieno campo viene raccolta la pianta intera eseguendo degli sfalci poco al di sopra del colletto, l’operazione si svolge due volte all’anno, ad inizio fioritura, in quanto la crescita della pianta è piuttosto rapida. Il primo sfalcio viene effettuato ad inizio estate mentre il secondo ad inizio autunno perché avviene una seconda fioritura. Negli orti e nei giardini famigliari le foglie fresche si raccolgono manualmente quando servono mentre quelle da essiccare poco prima della fioritura in modo da avere una massima concentrazione di principi attivi. Relativamente all’olio essenziale la sua estrazione è maggiore (fino allo 0,8 %) con l’aumentare della quota sul livello del mare. I semi vengono raccolti poco prima che siano completamente maturi.
L’issopo possiede proprietà digestive, cicatrizzanti ed espettoranti, infatti si impiega principalmente per contrastare tosse, mal di gola e raffreddori. In casa le foglie ed i fiori essiccati svolgono un’azione deodorante e si utilizzano per la preparazione di pot-pourri, inoltre contribuiscono ad allontanare tarme e pidocchi. In cucina le foglie fresche vengono impiegate per guarnire arrosti, insalate e minestre, mentre i fiori entrano nella preparazione di salse, zuppe e liquori.
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