Bonsai rose

Come ottenere un bonsai di rosa

Per coltivare un bonsai di rose, bisogna innanzitutto partire dalla scelta della qualità della pianta. Le più indicate sono le rose selvatiche, sia perché sono autoctone, ma anche perché si sviluppano con minor problemi rispetto alle specie ibride. Una piantina di rosa da utilizzare per farne un bonsai, la possiamo ottenere tramite talea, ed una volta che il rametto ha radicato, lo si invasa in un "BON" (dal giapponese ciotola). Una rosa molto utilizzata per i bonsai, è la "Rosa Canina". Questa specie ha il vantaggio di fiorire con facilità e sviluppa anche un fusto di discrete dimensioni. Ciò è un vantaggio, perché nel cosro della bonsaizzazione sarà possibile dare la forma desiderata, attraverso l'uso di fili appositi. Dopo cirda un anno, la rosa bonsai comincerà a fogliare, a quel punto bisognerà cominciare con le potature.
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Potare il bonsai di rosa

Pinzatura del fogliame del bonsai La potatura è uno dei passi necessari per avere una rosa bonsai. Quando le foglie avranno raggiunto la loro massima dimensione, dovrete tagliarle tutte a metà, così facendo permetterete alla pianta di metterne subito altre, ma di dimensioni ridotte. In questo modo, potatura dopo potatura, otterrete le foglioline della misura desiderata. Dovrete sempre tenere conto delle proporzioni, perché dove foglie grandi sono sproporzionate su di un tronco piccolo, è anche vero che foglie piccole risulterebbero sproporzionate su di un fusto ben messo. Il tronco lo si potrà modellare sino al terzo anno di vita, dal quinto in poi sarà difficile ottenere buoni risultati. Un'operazione da effettuare sul fogliame del bonsai di rosa è la cosiddetta "pinzatura" o "pizzicatura". Consiste nel massaggiare con le dita i rametti periferici della pianta, questa stimolazione farà si che i germogli latenti sviluppino foglioline più piccole ma in maniera più folta.

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I rinvasi del bosai delle rose

Piccolo bonsai di rosa Rinvasare i bonsai è una pratica obbligatoria, i bonsai delle rose non fanno eccezione. Cambiare il BON si renderà necessario quando la pianta avrà raggiunto circa il terzo anno di vita. Per fare questa operazione scegliete una giornata senza vento, in modo che, dopo aver liberato tutto l'apparato radicale dal terriccio, potrete far asciugare per bene le radici. Preparate in un contenitore a parte dell'acqua con della Vitamina B, che potete trovare nei negozi specializzati oppure tramite siti internet. Questa preparazione con l'aggiunta di ormoni radicanti, farà si che la vostra rosa bonsai soffra meno la sfoltitura delle radici. Scelto il vaso adatto e posizionato per bene le retine di drenaggio, collocate un po' di terriccio sul fondo e posizionate il bonsai dopo aver immerso nell'acqua e vitamina B la parte radicale. Aiutandovi con un bastoncino finite di riempire il vaso con la terra, in modo che non rimangano radici scoperte. Innaffiate bene e non concimate per almeno 20 giorni, però potete aggiungere la vitamina B nell'acqua di irrigazione per almeno una settimana.


Bonsai rose: I parassiti dei bonsai di rosa: come curarli

Afidi su di un rametto di rosa bonsai Come tutte le rose, anche i bonsai di questa specie, soffrono degli attacchi di parassiti, ed in particolare dei pidocchietti verdi o afidi. Il fatto che la pianta sia bonsai, la rende maggiormente vulnerabile e sensibile a contrarre queste malattie. I suoi nemici più accaniti e frequenti sono: afidi, ragnetto rosso e muffa. Per cercare di prevenire queste fastidiose "invasioni", è consigliabile, in primavera, ricorrere a prodotti anti-parassitari, e fare molta attenzione anche ai ristagni d'acqua che potrebbero crearsi. Un prodotto naturale contro afidi e ragnetti, lo potete ottenere lasciando a macerare per una ventina di giorni alcuni "pezzi di tabacco", in sostanza dei "Toscanelli" (anche non fumati), della corteccia di abete o pino e dell'equiseto o coda cavallina.Filtrate il preparato e spruzzatelo senza timore sul vostro bonsai, nel caso in cui venga attaccato da parassiti.


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