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La potatura delle ortensie si effettua ogni due o tre anni, a partire da piante già ben sviluppate, che abbiano almeno 3-4 anni di vita. L'intervento più pesante si pratica in autunno o a fine inverno, quando la pianta ha perso il fogliame, e sta preparando le nuove gemme: si rimuovono eventuali fiori secchi, e almeno la metà dei rami molto vecchi, con corteccia rugosa e scura, che vanno accorciati di circa due terzi, lasciando 2-3 gemme da cui verranno prodotti nuovi rami. I rami che partono dalla base, giovani e vigorosi, vanno lasciati crescere a piacimento, perché portano già le gemme floreali. Accorciate tutti i rami deboli, contorti, o rovinati dalle intemperie, perché tenderanno a non fiorire in modo regolare. Potature eccessive possono portare ad un ritardo nella fioritura, o anche alla produzione di molte infiorescenze, ma di dimensioni ridotte. Nonostante questo pericolo, è opportuno potare le ortensie ogni 2-3 anni, per evitare che si svuotino nella parte bassa, o che crescano in modo caotico e disordinato.
Un video per la potatura delle ortensie può essere utile, soprattutto per chi non ha dimestichezza con queste piante, o con la potatura. Sicuramente osservare un video di un professionista all'opera, o alcune immagini, ci aiuta a meglio comprendere quali siano le operazioni da effettuare, e dove sia opportuno posizionare i tagli più importanti. Le ortensie sono arbusti vigorosi, che in genere si riprendono anche dopo potature effettuate in modo scorretto, o eccessive. Capita a volte di dover potare arbusti che non vengono toccati da molti anni: in questi casi è conveniente rimuovere circa due terzi della lunghezza di ogni ramificazioni, in modo da diminuire le dimensioni dell'arbusto, e di renderlo più compatto e ordinato. In genere in questi casi si ottiene una fioritura stentata, o che comincia solo in piena estate: nell'arco di un paio di anni però si avrà un arbusto molto vigoroso e fiorifero, con ramificazioni sane e ben sviluppate.
La maggior parte delle ortensie presenti nei giardini italiani appartengono alla specie hydrangea macrophylla, che produce fiori sulle ramificazioni già lignificate, prodotte nell’anno precedente. Potature scorrette o eccessive possono portare a fiori di dimensioni ridotte, o ad un ritardo nella potatura. Ma in vivaio possiamo trovare anche altre specie di ortensia, come hydrangea arborescens, o hydrangea paniculata, che fioriscono sul legno nuovo, come le rose; questi arbusti si potano a fine inverno, rimuovendo la gran parte del legno vecchio: accorciare tutti i rami di circa due terzi, lasciando due o tre gemme grosse e vigorose, da cui verranno prodotte le nuove ramificazione che porteranno i fiori. Nell'indecisione, è opportuno evitare di potare piuttosto che effettuare un intervento scorretto; in ogni caso è sempre bene, a fine inverno, rimuovere tutti i rami rovinati dalle intemperie, o rotti o molto deboli, accorciandoli di circa due terzi. E nel corso della fioritura, si consiglia di tagliare le infiorescenze appassite, appena sotto i fiori, in modo da stimolare la pianta a produrre nuove infiorescenze.
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