Potare un acero non significa semplicemente accorciare ed eliminare i rami meno produttivi e più vecchi per fare spazio ai nuovi, ma significa anche selezionare i rami migliori per creare una chioma che sia in grado di consentire il corretto filtraggio di acqua e luce, per non pregiudicare la salute di nessuno dei rami presenti. L'acero può avere la tendenza a sviluppare una doppia cima: in questo caso si può optare per la cimazione di una delle due parti, intervenendo su una porzione di ramo molto vicino al tronco, per ripristinare uno sviluppo più contenuto. Lo sfoltimento della chioma, invece, è un'operazione da compiere in modo regolare per non pregiudicare la salute delle piante. Si tratta di intervenire principalmente sui rami più vecchi, eliminando quelli che impediscono la crescita di quelli più giovani e interni alla chioma, per lasciar loro adeguato spazio e adeguate risorse dal punto di vista dell'aria e della luce. Meglio eliminare anche i rami che si sviluppano direttamente dalla corona dell'acero, per prevenire attacchi fungini e malattie nella pianta. Tutte le operazioni devono essere effettuate avendo cura di non danneggiare il colletto dei rami e compiendo tagli decisi con strumenti sterili: in questo modo le ferite potranno rimarginarsi più semplicemente, senza comportare infezioni.
La potatura va effettuata in diversi periodi dell'anno a seconda del tipo di intervento che si desidera effettuare e dello scopo della potatura stessa. E' importante rispettare questi momenti perchè la pianta deve poter essere nelle condizioni ottimali per poter sopportare l'intervento, che è comunque invasivo e fonte di stress. Gli interventi più decisi sono quelli legati alla definizione della forma dell'acero, che elimineranno anche i rami ormai improduttivi. Si tratta anche degli interventi più invasivi, in quanto in grado di danneggiare la pianta provocandone delle ferite: in questi casi è importante provvedere al taglio nel periodo compreso tra ottobre e dicembre, quando la pianta si trova nel periodo di riposo vegetativo e non sta ancora germogliando. In alternativa, la potatura può essere effettuata in giugno, quando la pianta è ormai abbastanza resistente e ha già compiuto parte del suo sviluppo annuale: in questo modo non verrà pregiudicata la salute dell'acero nei mesi seguenti. In questo periodo la potatura sarà di mantenimento, e dunque più contenuta, mentre nel periodo invernale si potrà provvedere con gli interventi più decisi.
L'acero giapponese è forse più diffuso del suo “cugino” di maggiori dimensioni: l'intensa colorazione e le piccole dimensioni lo rendono perfetto per i giardini di piccole dimensioni, nei quali l'acero è di grande impatto visivo. Tuttavia, questa pianta, proprio per via delle piccole dimensioni e dello spazio ridotto nel quale solitamente viene coltivata, necessita di potature che ne tengano sotto controllo lo sviluppo e diano forma alla chioma in modo ordinato. Anche in questo caso, la potatura più decisa va effettuata nel periodo di riposo vegetativo della pianta, dunque in inverno, mentre a giugno si potrà provvedere ad un ulteriore intervento per contenere lo sviluppo e definire la forma più nel dettaglio. A questi due appuntamenti praticamente fissi con l'acero rosso, si può aggiungere un intervento in marzo: talvolta, con la ripresa del ciclo vegetativo, si troveranno dei rami morti anche se la pianta gode di ottima salute: è il caso di intervenire, eliminandoli per evitare che continuino a sottrarre energia alla pianta e per non creare eccessivi inestetismi. In generale, l'acero rosso tende comunque a crescere in modo abbastanza regolare e gli interventi saranno principalmente volti a compattarne la chioma.
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