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Il periodo migliore per intervenire con la potatura del pesco è diverso a seconda dell'età della pianta e della zona climatica in cui ci troviamo. Una pianta di pesco giovane richiede infatti due diverse potature nel corso dell'anno. La prima dovrà essere effettuata alla fine dell'inverno, quando la pianta si trova ancora in fase di riposo vegetativo. Sarà questo intervento a determinare la quantità e la qualità della produzione di frutti. In questa fase occorre procedere all'eliminazione di rami rovinati con conseguente rafforzamento della pianta. Se la zona climatica in cui ci troviamo è a rischio gelate anche tardive, è consigliabile posticipare questa potatura ad inizio aprile, quando è già iniziata la fioritura. Una seconda potatura, detta di formazione, andrà effettuata nei mesi estivi. Quando la pianta avrà superato i quattro anni di età è possibile procedere con una sola potatura annuale, da eseguire durante il periodo invernale. In tutti i casi la potatura dovrà avere come obiettivo principale quello di contenere la pianta in altezza abbassando i rami.
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La potatura del pesco deve rispettare una doppia funzione: estetica e funzionale. Tra le diverse tecniche di potatura troviamo quella denominata di formazione, che serve a confluire alla pianta un aspetto elegante, con rami ben spaziati che facilitano l'accesso ad ogni punto della chioma per una raccolta di frutti agevole. L'altra potatura, quella di produzione, è volta ad assicurare la presenza di una grande quantità di frutti. I tagli eseguiti dovranno servire a lasciare una piccola quantità di rami, nei quali la pianta concentra tutta la sua forza. La produzione di frutti inizia molto presto. Già dal secondo anno di vita la pianta presenterà una quantità discreta di pesche, destinata ad aumentare nel corso del tempo fino a raggiungere, intorno al quinto anno di vita, la piena produzione. Nella scelta dei rami da tagliare occorrerà tenere presente che il pesco inizia a fruttificare sui rami di un anno.
Il pesco è una pianta con la tendenza a svettare verso l'alto. Per evitare che questo si innalzi troppo, e per permettere alla chioma di conservare un aspetto compatto, si ricorre spesso alla cimatura. Questa tecnica, detta anche potatura verde, prevede il taglio dei nodi finali del ramo. La scacchiatura invece consiste nell'asportazione di una parte dei germogli presenti sulla pianta, per permettere a quelli rimasti di crescere in maniera più forte e vigorosa. I germogli che sono considerati inutili, e che quindi assorbono parte della linfa vitale della pianta senza apportare alcun beneficio alla produzione di frutti, sono quelli rivolti verso il basso o verso l'alto. Questa tecnica risulta particolarmente utile in piante che mostrano difficoltà di crescita. Infine tra le tecniche di potatura speciali, troviamo la decorticazione anulare, ovvero l'asportazione dell'ultimo anello della corteccia. Attraverso la decorticazione anulare permetteremo alla parte apicale del ramo di fruttificare con maggiore abbondanza.
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