Platano albero

L'albero del platano: la sua storia

Il platano comune o "platano acerifolia", appartiene alla famiglia delle platanaceae, che comprende una dozzina di specie. Il termine platano deriva dal greco "platanos", poi mutuato dal latino "platus", che significa "largo": infatti l’albero del platano si estende molto in larghezza e questo lo rende perfetto come pianta da ombra. In Europa era presente già durante il Cretaceo, poi scomparve nell’era glaciale, ma ricomparve subito dopo. Era già molto apprezzato all’epoca dei greci e dei romani: lo usavano per fare ombra nei luoghi in cui praticavano esercizi di ginnastica. E’ una delle latifoglie più conosciute perché orna spesso viali, piazze, parchi e giardini cittadini; l’albero del platano comune è però in realtà il risultato di un incrocio fra due altri platani dal differente fogliame: il platano occidentale e il platano orientale. E’ un albero secolare, con una durata di vita che va dai 500 fino –in casi eccezionali- ai 2000 anni. Il platano d’Ippocrate, a Kos, nel Dodecaneso, ha più di 2000 anni: ha una circonferenza di 14 metri di diametro e si compone di più tronchi molto usurati dal tempo.
albero del platano di Ippocrate

semi di biancospino alberi da frutto di circa 50 semi

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L'albero del platano comune

albero del platano: foglie e frutti Il platano comune appartiene al gruppo degli alberi a latifoglie ed è un ibrido nato dall’incrocio fra il platano occidentale (originario degli Stati Uniti d’America) e il platano orientale (originario dell’Asia minore e dei Balcani). E’ arrivato in Italia verso la fine del 1600. L’albero del platano comune può arrivare ad un’altezza di 30 metri e ce ne sono alcuni che hanno anche 1000 anni d’età. Il tronco è diritto, con una corteccia a scaglie giallastre. Ha foglie caduche di grandi dimensioni (possono misurare anche 20 cm), coriacee, leggermente dentate, con tre o sette lobi. I suoi germogli sono ricoperti di una peluria marrone che rimane sulle foglie per un certo periodo prima di disperdersi nell’aria. I frutti sono sferici e pelosi e crescono all’apice dei rami, solitari o a gruppi di 2 o 5: maturano in autunno e si disperdono nel vento a primavera. Ha una crescita rapida, soprattutto se messo a dimora in un terreno profondo e fresco. Tollera molto bene le potature ma attenzione alle ferite che possono permettere lo svilupparsi di un fungo mortale per la pianta. È un albero molto resistente e non necessita di cure particolari.

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L'albero del platano occidentale

albero del platano occidentale Il platano occidentale è originario degli Stati Uniti e si distingue per le foglie composte unicamente da tre lobi (raramente da cinque), di forma triangolare, più larghe che lunghe e con dentellature affilate. Hanno inoltre la particolarità di colorarsi solo di giallo, in autunno (cosa che le differenzia dalle altre specie di platani). È di cultura più facile rispetto a suo cugino, il platano orientale. Gli basterà essere messo a dimora in una buca profonda, con un buon terriccio per giardino e annaffiature regolari per il primo periodo della crescita. Ama un terreno argilloso misto a sabbia, preferibilmente neutro o alcalino (ma sopporta anche un suolo leggermente acido). In base alla crescita, occorrerà potare i rami secondari e quelli che disturbano uno sviluppo armonioso della sua forma. In seguito non richiederà nessuna attenzione particolare. Può essere piantato isolato, per godere della sua ombra, oppure affiancato ad altre specie di platani.


Platano albero: L'albero del platano orientale

foglie del platano orientale L'albero del platano orientale è una bellissima pianta ornamentale. È originario del Sud-Est dell’Europa e dei Balcani. Si caratterizza per le foglie palmato lobate, molto frastagliate, con la pagina superiore di un bel verde brillante e con quella inferiore d’un verde più pallido e leggermente pelosa. La corteccia è grigia con squame che variano dal crema al rosato. E’ una specie più delicata rispetto agli altri platani e richiede un suolo di buona qualità: argilloso misto a sabbia, non troppo drenato e non troppo ricco. Sopporta la siccità ma solo per brevi periodi. In giardino va posto in un luogo soleggiato ma riparato dal vento. Se gli inverni sono rigidi, va protetto con una copertura di tessuto non tessuto. Da noi, i romani coltivavano il platano orientale già nel 400 a.C. Il piccolo villaggio di Corsham, nel Sud-Est dell’Inghilterra, fino al 1990 ne ospitava uno la cui superficie si estendeva su una larghezza di 200 metri. Inoltre, nel giardino delle piante di Parigi, è possibile ammirare ancora oggi un platano orientale che fu piantato personalmente dal naturalista francese George Louis Leclerc de Buffon.


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