La septoriosi è una patologia causata da miceti appartenenti al genere Septoria, che parassitizzano la superficie fogliare delle piante causando delle caratteristiche macchie grigiastre spesso bordate di nero, simili a bruciature. La septoria oleandrina colonizza le foglie dell’oleandro e, una volta arrivata al picciolo, ne causa il distaccamento e la caduta precoce. Per prevenire la malattia c’è bisogno di evitare ristagni d’acqua sulle foglie durante le innaffiature. È bene usare, inoltre, un’acqua non troppo calcarea. Se la patologia è in atto si consiglia l’uso di prodotti antimicotici a base di rame, che intervengono direttamente sul microrganismo distruggendolo. Non sempre è necessario questo trattamento chimico, poiché se la malattia è superficiale e circoscritta solamente ad alcune foglie, basterà eliminarle tagliandole dal picciolo. Fare molta attenzione ed ispezionare bene la pianta senza lasciare alcun residuo, poiché questi funghi sopravvivono anche un intero anno sotto forma di spore.
1 PIANTA DI AZALEA JAPONICA GEORGE ARENDS VASO 15CM Prezzo: in offerta su Amazon a: 7,99€ |
Altra patologia molto comune prende il nome di rogna dell’oleandro. Causata dal batterio Pseudomonas savastanoi, che può attaccare anche altre piante come ulivo, ligustro e gelsomino, provoca negli esemplari colpiti la comparsa di particolari tubercoli cancerosi di colore scuro, distribuiti su foglie, rami, fiori e addirittura frutti. Spesso attacca piante giovani, in pieno accrescimento, di rado si trova su esemplari vecchi. Penetra nei tessuti attraverso tagli accidentali, ferite e potature errate, diffondendosi rapidamente e portando la pianta ad indebolimento e fioriture sporadiche. Non esistono dei veri e propri rimedi contro questa patologia, tuttavia è possibile prevenire i suoi attacchi utilizzando prodotti a base di rame dopo la potatura e sterilizzando accuratamente le cesoie e le forbici destinate a questa pianta.
Molteplici sono le malattie dell’oleandro, alcune delle quali ad opera di varie specie di artropodi o funghi strettamente legati a loro. Non di rado l’oleandro viene attaccato dai ragnetti rossi, veri flagelli per moltissime varietà di piane. Essendo degli acari, si utilizzano acaricidi specifici per eliminarli dalla pianta ospite. Anche le cocciniglie fanno sfoggio di sé sulle foglie di oleandro, ed è facile riconoscerle dal momento che si presentano come dei piccoli batuffoli di cotone bianco o nero (da cui il nome di cocciniglie cotonose); per eliminarle bastano dei lavaggi con acqua e sapone neutro, oppure con un batuffolo di ovatta imbevuto di alcool. Se le colonie di cocciniglie sono molte, spesso c’è bisogno di recidere le foglie dove esse albergano. Gli afidi dell’oleandro (nome scientifico Aphis nerii) attaccano sia le foglie che i fiori e spesso sono presenti in quantità notevoli. Per risolvere il problema si può procedere utilizzando insetticidi specifici, oppure ricorrere alla lotta biologica con le coccinelle (nemici naturali degli afidi). La fumaggine, ad opera di funghi, è strettamente correlata agli afidi che producono la melata.
COMMENTI SULL' ARTICOLO