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La rosa rugosa, abituata ai rigidi climi e alle difficili condizioni della Corea, della Cina e soprattutto della Siberia, è una pianta non troppo esigente in termini di cure e condizioni climatiche. Resiste anche ai terreni più poveri, che possono comunque essere resi più adatti ed accoglienti con l'utilizzo periodico di appositi concimi. In particolare, si provvederà alla concimazione primaverile, per favorire la nascita dei nuovi germogli, con prodotti ricchi di azoto e di potassio. Il concime potrà essere aggiunto una volta al mese all'acqua di irrigazione. La rosa rugosa richiede qualche ora di luce solare ogni giorno per crescere bene e garantire una fioritura rigogliosa. Per essere certi che comunque l'inverno trascorra senza danni, se la pianta è coltivata nello spazio esterno è consigliabile prepararlo con un'operazione di pacciamatura per proteggere le radici da eventuali gelate. Anche la rosa rugosa, però, ha i suoi punti deboli: come per molte piante, il principale è il ristagno idrico: occorre sempre evitarlo, provvedendo ad innaffiature regolari più che abbondanti, in modo tale che l'acqua non si fermi sugli strati superficiali nel terreno e intorno alle radici, portandole a marcire. In linea generale, ci si può regolare provvedendo ad innaffiare le rose una volta che il terreno appare asciutto. Saranno quindi maggiore le innaffiature estive, mentre in inverno si può diradare le operazioni.
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La rosa rugosa, come abbiamo visto, è una pianta molto resistente che cresce in modo abbondante anche quando le condizioni non sono ottimali: non raggiunge altezze particolarmente elevate, tuttavia tende ad avere uno sviluppo rigoglioso che potrebbe creare un aspetto disordinato e dare vita ad un fogliame e una chioma troppo fitta. Per porre rimedio, la potatura è un'operazione fondamentale. Potare una pianta non è un'operazione da compiere solo per ragioni estetiche, ma anche per poter garantire la massima salute della pianta. Le ragioni sono svariate: nel periodo estivo, si eviterà che un fogliame troppo fitto crei un microambiente dove l'assenza di luce e di aria corrente favorisca lo sviluppo dei parassiti, mentre tagliare i rami secchi e improduttivi sarà un modo per rafforzare la pianta. Anche in questo caso, una pianta più sana e priva di rami che comportino un inutile dispendio di energie sarà anche una pianta più forte e resistente. Anche in questo caso quindi i parassiti troveranno più difficile attaccare la rosa. Ogni potatura costituisce però un intervento invasivo per le piante e comporta delle ferite: per ridurre l'impatto di tale operazione è importante intervenire sempre con strumenti sterilizzati e compiere dei tagli decisi, che non comportino lo sfilacciamento dei tessuti.
Nonostante la resistenza alle condizioni climatiche anche avverse, la rosa rugosa non fa eccezione e come gli altri tipi di rosa più essere preda di attacchi fungini e parassitari, soprattutto con l'arrivo della primavera e la ripresa del ciclo vegetativo. Proprio per questa ragione, per alcune piante come la rosa è consigliato ricorrere a trattamenti preventivi, che proteggano la rosa senza essere troppo invasivi ed aggressivi nei confronti della pianta stessa. Se comunque si nota la presenza di parassiti, ravvisabile dalla presenza di macchie scure o bianche e cotonose sulle foglie, sarà necessario ricorrere a prodotti specifici per l'eliminazione del parassita o del fungo che ha attaccato la rosa rugosa; occorre spargere il prodotto più volte, se necessario, per essere certi di riuscire ad eliminare ogni parassita presente. La rimanenza di pochi esemplari sarebbe infatti sufficiente per favorire la ripresa della colonizzazione, con ulteriore sofferenza o con la morte della pianta. La scelta del prodotto dovrà essere effettuata su consiglio del rivenditore specializzato, sulla base dei sintomi della pianta e delle sue caratteristiche, per individuare la soluzione più indicata e con meno effetti collaterali.
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