Castagno - Castanea sativa

Generalità

Il castagno appartiene alla famiglia delle Fagacee ed al genere Castanea, comprendente numerose specie, le più importanti sono il castagno europeo (Castanea sativa) e quello giapponese (Castanea crenata). Il primo, noto anche come castagno comune, è un albero molto longevo alto mediamente dai 10 ai 20 m, però in grado di raggiungere notevoli dimensioni anche di 30-35 m e 6-8 m di circonferenza. La chioma si presenta conico-piramidale nei giovani esemplari, con tendenza a diventare espansa, globosa ed irregolare negli alberi adulti. Il tronco è diritto, ramificato nella parte medio-alta ed il suo diametro può raggiungere dimensioni considerevoli; la corteccia è di color grigio scuro e molto rugosa. Le radici sono fittonanti ma poco sviluppate in profondità, quelle laterali sono poco numerose, molto ramificate ed hanno un ottimo ancoraggio al terreno esplorandolo in profondità. Le foglie sono caduche, alterne, di consistenza coriacea, forma ellittico-lanceolata, con margine seghettato ed apice appuntito; la pagina superiore è di color verde intenso e lucida, mentre quella inferiore è più chiara, inoltre misurano da 8 a 20 cm in lunghezza e da 3 a 6 cm in larghezza. I fiori sono unisessuali e, sulla stessa pianta, sono portati dalla vegetazione dell’anno; quelli femminili sono raggruppati in numero di 2-3 all’interno della cupola, o riccio, localizzata nella posizione basale dei rami, mentre quelli maschili si trovano all’apice.

La fioritura è molto tardiva, si verifica a giugno dopo la fogliazione; l’impollinazione è anemofila.

Il frutto è un riccio costituito da quattro valve, contenente 2-3 castagne che hanno una forma variabile a seconda della loro posizione all’interno del riccio: quelle laterali sono emisferiche mentre la castagna centrale risulta appiattita.

Il castagno giapponese resiste ai principali parassiti, il mal dell’inchiostro ed il cancro, è una pianta di piccola mole, inferiore ai 10 m, che assume facilmente un aspetto cespuglioso.

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Clima e terreno

Il castagno preferisce climi collinari e montani, può essere coltivato ad un’altitudine variabile tra i 400 m e, al sud Italia, 1300 m; resiste agli inverni rigidi, fino a -20 °C, mentre mal sopporta le elevate temperature estive. Le esposizioni a sud, sud est e sud ovest consentono una completa illuminazione della chioma. Il castagno ha un fabbisogno idrico di almeno 700 mm di pioggia annui. In fatto di terreno è una specie esigente, infatti predilige suoli profondi, sciolti, fertili, ben drenati e subacidi, mentre rifugge i terreni calcarei, umidi e compatti.

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Varietà

Le cultivar da frutto generalmente sono dotate di fiori maschili che producono poco polline, per cui necessitano di impollinatori con produzione abbondante di polline. Le varietà sono distinte in quattro gruppi: i marroni, le castagne, gli ibridi eurogiapponesi e le giapponesi.

I marroni sono frutti interi, non settati, con la pellicola (episperma) che non penetra nell’interno della polpa e che si stacca con facilità nelle operazioni di pelatura; presentano una duplice destinazione: trasformazione industriale e consumo fresco. Producono frutti grossi (da 55 a 70 frutti per Kg), di ottimi caratteri organolettici e resistenti alla cottura; hanno un portamento assurgente ed entrano in produzione dopo 5-6 anni. I marroni maturano verso la fine di settembre, le varietà più importanti sono: Marrone di Chiusa Pesio, Marron Buono di Marradi, Caprese Michelangelo, Feltre, Val Sugana, Città di Castello, Marrone di Palazzolo sul Senio, Marrone di Firenzuola e Marrone di Avellino.

Il gruppo delle castagne comprende parecchie cultivar presenti nelle varie aree di coltivazione italiane e, come i marroni, hanno avuto origine da Castanea sativa. Le castagne presentano dimensioni differenti e, a differenza dei marroni, sono divise da un setto interno. Dal nord al sud Italia si ricordano le seguenti cultivar: Gioviasca, Garrone (rosso e nero), Castagna della Madonna, Carpinese, Pistolere, Raggiolana e Castagna di Montella.

Gli ibridi eurogiapponesi sono stati ottenuti mediante degli incroci tra il castagno comune e quello giapponese; a differenza dei gruppi precedenti resistono ai parassiti, hanno una mole più ridotta, entrano in produzione al terzo anno, presentano un’elevata pezzatura dei frutti aventi le caratteristiche del marrone, si impollinano a vicenda e sono buoni impollinatori di marroni e castagne. Le varietà più importanti sono: Primato, Precoce Migoule, Bournette, Bouche de Betizac e Marsol. Le castagne giapponesi sono piante di piccola taglia, che entrano in produzione a partire da fine agosto e le cultivar più diffuse, Tanzawa e Ginyose, si impollinano a vicenda.


Tecniche di coltivazione

Il castagno si propaga per seme e per innesto, le varietà di maggior pregio si innestano sui franchi di 4-5 anni; i portainnesti ottenuti dai castagni asiatici possono essere disaffini con alcune cultivar. I sesti d’impianto variano in base alla mole della pianta: 9 X 8 m per i castagni europei e 4 X 3 m per quelli giapponesi. Il castagno giapponese necessita di una razionale irrigazione e di una potatura annuale che consenta un continuo rinnovo della chioma al fine di evitare alternanza di produzione.

Su piante giovani vanno eliminati i polloni in eccesso, mentre nel caso di castagneti abbandonati vengono eseguite potature di rimonda asportando le parti ammalate. La concimazione viene effettuata in autunno con letame maturo, a marzo con concimi complessi e a maggio somministrando azoto.


Castagno - Castanea sativa: Raccolta e parassiti

La raccolta è effettuata da fine agosto fino ad ottobre, una volta caduti a terra i ricci aperti vengono radunati e si separano dalle castagne. Un altro metodo consiste nel posizionare a terra delle reti, una volta caduto a terra il materiale viene convogliato nelle macchine che separano le castagne dai ricci. Le produzioni variano da 10 a 50 q/ha. I parassiti più pericolosi di questa pianta colpiscono la corteccia ed il ceppo, sulle ferite si applicano dei prodotti rameici, mentre il ceppo va mantenuto pulito dagli accumuli di foglie o sostanze organiche varie, che creano condizioni di umidità, e disinfettato periodicamente.


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