Arancio

Arancio

Produce dei frutti conosciuti ed apprezzati in tutto il mondo. Stiamo parlando dell’arancio, albero che ci regala ogni inverno il suo frutto gustosissimo e succoso: l’arancia, nota per la sua polpa, da gustare come dessert invernale, e per il suo succo, usato nella stagione fredda come rinforzante del sistema immunitario e per prevenire raffreddori ed influenze. Da ciò si comprende come l’uso fitoterapico dell’arancio si ormai assodato. Per le sue proprietà e per le sostanze in esso contenute, l’arancio viene usato nell’alimentazione umana, nell’industria dolciaria, nella fabbricazione dei liquori, nell’industria farmaceutica ed in erboristeria. Le parti della pianta utilizzate in tutti questi ambiti sono il frutto ( polpa e buccia) il succo ed i fiori, da cui si ricavano anche delle essenze.
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Caratteristiche

arancio2 Come detto al primo paragrafo, l’arancio è un albero. Questa specie arborea appartiene al genere Citrus e alla famiglia delle Rutaceae. Al genere Citrus appartengono anche il limone, il cedro e il pompelmo, comunemente conosciuti come agrumi, per il gusto lievemente acre del loro succo. Probabilmente, l’arancio che tutti noi conosciamo è in ibrido derivato dall’incrocio di altri due agrumi, il mandarino e il pomelo o pummelo, quest’ultimo simile a un grande limone. Ma la storia dell’ibrido non è ancora completamente confermata e ed è possibile che alcune varietà di arancio siano comparse anche spontaneamente. L’albero è originario dell’Asia e precisamente della Cina, può raggiungere altezze comprese tra dieci e dodici metri, produce fiori bianchi e profumati e i frutti conosciuti come arance. Le foglie dell’arancio sono coriacee e carnose, appuntite e di colore verde scuro. Il frutto è composto da una parte interna, la polpa, detta endocarpo e da una buccia ruvida di colore arancione, chiamata pericarpo. L’arancio fiorisce e fruttifica nello stesso momento. Complessivamente la sua attività vegetativa dura tre mesi. I frutti vengono raccolti da novembre a maggio.

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Origini e produzione

arancio3 L’arancio è una specie di origine asiatica, introdotta in Europa dai portoghesi. Alcune fonti rivelano che l’arancio era coltivato in Sicilia già dal primo secolo avanti Cristo, ma non esistono conferme certe in merito. Probabilmente, durante gli scambi commerciali con l’Oriente, gli europei introdussero l’arancio nelle aree mediterranee dell’Europa. È anche possibile che la diffusione europea dell’arancio si sia fermata in Sicilia, ma è anche possibile la coltivazione di questa pianta nell’Isola sia stata introdotta dagli arabi. Questa terra è anche una delle maggiori produttrici di arance, che godono anche di prestigiosi marchi di qualità, come il DOP e l’IGP. L’arancio può produrre frutti a polpa rossa e a polpa gialla o bionda. Tra i primi si ricordano le varietà tarocco, sanguinello e moro, noti per le loro elevate proprietà antiossidanti e per la presenza di antocianine che svolgerebbero un ruolo determinante nella prevenzione dei tumori. Tra le varietà a polpa bionda si ricorda il Navel. Queste varietà sono spesso destinate alla spremitura, da cui si ricavano i succhi d’arancia.


Varietà

arancio4 L’arancio comprende due varietà principali, il citrus aurantium o arancio amaro, e il citrus x sinensis o arancio dolce. Le scorze dei frutti delle due varietà sono usate per estrarre sostanze aromatiche ed oli essenziali con proprietà digestive. Dagli oli essenziali della scorza d’arancia si ottengono anche liquori e solventi per vernici. I fiori dell’arancio amaro vengono anche usati dall’industria cosmetica per la produzione di profumi.


Proprietà frutti

Le arance sono ricche di vitamina C, A e B. La vitamina C è presente in maggiore quantità rispetto alle altre due ed è la sostanza per cui in inverno si consumano ingenti quantità di arance e del relativo succo. La vitamina C ha proprietà immunostimolanti , cioè favorisce la produzione degli anticorpi per combattere raffreddori e influenze. Sui benefici effetti delle arance nella prevenzione di raffreddori ed influenze, esistono però, pareri discordanti. In realtà è la quantità a fare la differenza. La concentrazione di vitamina C necessaria a rafforzare il sistema immunitario corrisponde ad almeno tre arance al giorno; diversamente, si avrebbero dei risultati relativamente trascurabili. Riconosciute sono anche le proprietà antitumorali delle arance rosse, che contengono antiossidanti chiamati antocianine o antociani. Queste sostanze sono dei pigmenti che colorano la frutta, i fiori e le verdure. Le proprietà antitumorali dei frutti e delle verdure di colore rosso sono confermate da studi e ricerche. Naturalmente, l’abbondante consumo di arance rosse serve a prevenire i tumori, perché le antocianine dei frutti hanno l’effetto di impedire la formazione dei radicali liberi, molecole responsabili del danneggiamento cellulare che provoca i tumori.


Proprietà buccia

La parte dell’arancio che viene usata in fitoterapia è, oltre al frutto, anche la scorza, sia della varietà amara che della varietà dolce. La scorza dell’arancia ha proprietà antispastiche e sedative. Quella dell’arancio amaro ha anche proprietà carminative ( favorisce l’eliminazione dei gas intestinali), febbrifughe e diaforetiche ( stimola la sudorazione). La stimolazione della sudorazione consente di abbassare la temperatura in caso di febbre.


Usi fitoterapici

La scorza dei frutti ed i fiori sono le parti dell’arancio che vengono utilizzate per preparare rimedi fitoterapici. Con la scorza d’arancia si possono preparare infusi e decotti dalle proprietà digestive ed antispastiche. Un rimedio è detto “antispastico” quando consente di rilassare la muscolatura liscia dell’apparato gastrointestinale. La muscolatura dello stomaco e dell’intestino si può contrarre a causa di coliche dolorose che possono placarsi assumendo infusi o decotti a base di scorza d’arancia. Sembra che la scorza dell’arancia amara abbia anche proprietà dimagranti, ma il suo utilizzo è sconsigliato per via della presenza di una sostanza, chiamata sinefrina, che potrebbe causare problemi cardiovascolari. La controversia non è ancora del tutto chiarita, anche perché non si conoscono le quantità di sinefrina che potrebbero indurre la manifestazione di effetti collaterali. Dai fiori dell’arancio dolce si ottiene anche una droga dalle proprietà sedative, calmanti e ansiolitiche. Il frutto e la scorza dell’arancio, quando non hanno raggiunto la piena maturazione, possiedono maggiori proprietà. E’ infatti più alta la quantità di vitamina C e dei flavonoidi precursori della vitamina P, altra utile sostanza che svolge un ruolo determinante nel miglioramento della circolazione sanguigna e delle emorragie, mentre la scorza immatura dell’arancio amaro possiederebbe le tanto contestate virtù dimagranti, sui cui non possiamo dire oltre, perché ogni preparato erboristico va usato e scelto sotto stretto controllo medico o con la consulenza di medici erboristi esperti.


Controindicazioni

I frutti dell’arancio non vanno consumati con la polpa se si soffre di coliti e di gastriti, perché il loro succo lievemente acido, assieme alle fibre ( filamenti biancastri della polpa), potrebbe peggiorare lo stato irritativo. Per assumere una dose giornaliera di vitamina C, senza irritare l’intestino delicato, meglio ricorrere solo alla semplice spremuta d’arancia. Diverso, è, invece, il discorso della scorza del frutto, che viene usata per preparare tisane antispastiche e calmanti dei dolori di stomaco. I preparati erboristici a base di estratti di arancio vanno assunti con cautela e preferibilmente vanno evitati in gravidanza, allattamento, ipertensione e problemi cardiovascolari.


Preparazioni

Gli estratti di arancio si usano per ottenere dei preparati fai da te, quali tisane ed infusi, o sotto forma di estratti in polvere ( droga dei fiori) o in compresse. Decotti ed infusi si preparano con la scorza del frutto, per calmare dolori di stomaco e risolvere dei problemi digestivi. L’infuso si prepara aggiungendo una piccola scorza d’arancia in acqua bollente e lasciandola immersa per circa cinque, dieci minuti. Trascorso questo tempo, la bevanda si filtra e si beve a piccoli sorsi non appena è diventata tiepida. Il decotto si prepara facendo bollire la scorza d’arancia in una casseruola con 100 ml di acqua. Assieme a un pezzetto di buccia si può aggiungere anche una foglia di alloro, che potenzia le proprietà antispastiche della buccia. Nelle tradizioni erboristiche siciliane, il decotto per il mal di pancia si prepara bollendo, assieme, la scorza del limone e una foglia di alloro. La bevanda si beve tiepida aggiungendo ( se lo si preferisce) anche un cucchiaino di zucchero. Il decotto di scorza d’arancia si assume al bisogno, cioè quando si manifesta la colica acuta. La droga ricavata dai fiori d’arancio permette anche di preparare un infuso utile in caso di ansia, insonnia nervosismo e palpitazioni. La bevanda si prepara con tre, quattro grammi di droga in acqua bollente, da tenere in infusione per quindici minuti. La dose consigliata è di due, tre tazze al giorno, di cui l’ultima, da bere poco prima di andare a letto.


Preparazioni commerciali

In erboristeria, farmacia e parafarmacia, si possono trovare preparati erboristici a base di estratti di arancio addizionati con altre erbe. Gli estratti di arancio si trovano anche in compresse effervescenti usate per rafforzare il sistema immunitario e per prevenire le influenze. A volte gli stessi estratti sono contenuti in compresse multivitaminiche da assumere negli stati di carenza. Gli estratti di arancio sono usati anche per preparare profumi, essenze e creme anticellulite e per il viso. Le creme anticellulite contengono sinefrina ( estratta dalla scorza del’arancia amara) e alghe marine. Queste creme, manco a dirlo, sono realizzate per combattere la classica pelle “a buccia d’arancia”, così viene infatti definito un frequente inestetismo femminile: la cellulite. Le creme anticellulite, a base degli estratti indicati, si applicano la sera, nelle zone critiche, poco prima di andare a dormire. Sembra, infatti, che queste sostanze esplichino un’azione dimagrante e drenante proprio durante le ore notturne. Il costo dei preparati commerciali a base di estratti di arancio si aggira tra i sette ed i quaranta euro.



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