Il frutto del castagno è la castagna: questa deriva dai fiori femminili racchiusi in una cupola, ossia il futuro riccio. La castagna è un achenio color marrone scuro di forma sferica con due particolarità ai poli: da una parte infatti vi sono i resti degli stili, quello che comunemente viene definito torcia, mentre alla base vi è una sorta di cicatrice bianco scuro chiamata ilo. In realtà, la forma della castagna dipende dal numero e dalla posizione che questa assume all'interno del riccio: qualora fossero presenti più di due castagne in un solo riccio, è possibile che le due esterne siano tondeggianti mentre quella interna molto più schiacciata ai lati. Talvolta ci si imbatte nei cosiddetti guscioni, ossia i frutti vuoti.Così come tante sono le varietà di castagno, altrettante sono quelle dei frutti, ossia le castagne.
La castagna è un frutto sano e molto nutriente che, per decenni, ha costituito uno dei cibi base per l'alimentazione delle popolazioni di montagna. Le castagne vengono solitamente considerate come frutti secchi, ma da questi si diversificano sia per il basso livello di contenuto lipidico sia per il fatto che la conservazione è molto più difficoltosa. A differenza di altri frutti come le pere e le mele, ossia i cosiddetti frutti a polpa, questo particolare frutto contiene acqua per circa il 50%; il contenuto calorico per 50 grammi di castagne è pari a circa 100 kcal; la percentuale di grassi è molto bassa, (3 g/1 hg) alto, invece, il contenuto di sali minerali e vitamine,e tra questi in particolare le vitamine B, C oltre a magnesio e calcio. Alta è anche la quantità di potassio contenuta nella castagne, tanto che il frutto è particolarmente indicato per la riduzione dell'affaticamento muscolare che colpisce gli sportivi. Numerose sono, come si vede, le proprietà delle castagne: tuttavia, rispetto ai secoli passati, il ruolo terapeutico di questi frutti è stato fortemente ridimensionato.
Il castagno, albero diffuso in tutta Italia, è purtroppo molto soggetto ad alcune malattie gravi che, recentemente, stanno limitando la produzione di frutti e, in alcuni casi, addirittura stanno mettendo in serio pericolo la diffusione di questa pianta.Queste malattie sono causate, talvolta, dalla presenza di insetti e parassiti: tra questi la cosiddetta vespa cinese.La vespa cinese è uno dei parassiti più pericolosi per il castagno. Lunga circa 3 millimetri,deve il suo nome alla sua origine: proviene, infatti, dalla Cina ma oggi è diffusa anche in Italia. Il primo avvistamento nel nostro Paese risale al 2002. La presenza di questo dannoso parassita si manifesta con ingrossamenti che arrivano fino a 2 cm di dimensioni: nei casi più gravi possono rallentare lo sviluppo delle piante e, soprattutto, comportare il blocco della fruttificazione. All'interno dei rigonfiamenti, definiti galle, ci sono le larve dell'insetto. Questo tipo di malattie molto spesso non portano alla morte della pianta.Purtroppo gli insetticidi utilizzati fino ad oggi per contrastare questo insetto non si sono rivelati efficaci.
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